Pensare Positivo: esserci è un motivo di felicità
Parola d’ordine: pensare positivo! Dovrebbe essere la regola fondamentale nella vita di tutti. Il pubblico di Diversità in Sinfonia III ha apprezzato molto le parole del direttore Dalceri all’apertura del festival:
“La fragilità è qualcosa di troppo grande e non capiremo mai il perché, ma forse non serve capire e non serve essere negativi. La negatività uccide la creatività e noi di creatività in questi casi, ne abbiamo bisogno. Per partire dalle abilità bisogna essere positivi, considerando realisticamente la realtà dei fatti e capire cosa si può fare.”.
Certo, non vivo nel paese delle meraviglie, so benissimo che non è sempre facile essere ottimisti e pensare positivo. Per una persona disabile o per una famiglia che deve affrontare una situazione di fragilità, spesso sembra impossibile.
Cosa c’è di bello? Com’è possibile vedere il bicchiere mezzo pieno in situazioni di grande difficoltà?
Il rischio è quello di cadere nella trappola del “Non è giusto!” e del “Perché?”. Io li considero due “mostri” che in maniera subdola, senza che ce ne accorgiamo, entrano dentro di noi e ci logorano lentamente, rischiando realmente di farci impazzire.
“Non è giusto” mi è capitato di pensarlo quando i miei limiti fisici apparivano più pesanti o nelle circostanze in cui la vita sembrava accanirsi contro di me o nei riguardi delle persone che amo. Ma cosa ho ottenuto?
Chiediamocelo: per caso concentrandoci sulle cose negative, sulle cose che non vanno, riusciamo a risolvere la situazione? La miglioriamo in qualche modo? Assolutamente no!
E poi nascono alcune domande. I “perché” di alcune cose.
Perché sono nato con una disabilità?
Sfido chiunque a darmi una risposta. La verità è che non capiremo mai il perché di alcuni eventi e di alcune situazioni, vanno troppo oltre la nostra comprensione umana, quindi è inutile tormentarci.
Allora come si fa?
Semplice: io sono Luca e ho dei limiti evidenti, dai quali non posso scappare e con cui devo imparare a convivere, ma non sono solo questo. Il segreto è guardare oltre, perché per una cosa che non sono in grado di fare, magari ce ne sono dieci che potrei realizzare benissimo. Certo, se io resto concentrato su ciò che non va, non potrò mai vedere le tante risorse che ho e quindi mi sarà impossibile farle diventare i miei punti di forza.
La negatività uccide la creatività e lentamente ammazza la voglia di vivere!
Una vecchia canzone di Jovanotti, dice: “Io penso positivo perché son vivo!”. Quanto sono d’accordo con queste parole. Già esserci è un motivo di felicità, ma non è tutto: se sono vivo, un motivo ci sarà, sono convinto che ciascuno di noi abbia un suo ruolo in questo mondo. Ovviamente per una persona con disabilità può essere più difficile comprendere il suo compito e poi realizzarlo, ma questo non significa che non ci sia. E nel caso di un ragazzo con disabilità mentale la responsabilità per scoprire cosa possa fare è dei genitori e di chi gli sta intorno.
Nessuno di noi è inutile o deve sentirsi tale! Perciò è necessario smettere di lamentarsi, pensare positivo e darsi da fare per tirar fuori la propria creatività. Se non ce la si fa da soli, è necessario accettare senza vergogna, l’aiuto di famigliari e amici che desiderano la nostra felicità.
“La vita è una sfida, affrontala” dice Madre Teresa in una bellissima preghiera. Se ci pensiamo un attimo, l’uomo nel corso di tutta la sua esistenza deve affrontare migliaia di sfide; pensiamo anche solo a quando siamo nati. Abbiamo dovuto imparare a fare il primo respiro per riuscire a sopravvivere. E ci sono poi tantissimi altri momenti in cui siamo messi di fronte a una realtà non facile da affrontare, prima su tutte, la perdita di una persona cara, che lascia un vuoto incolmabile, difficoltà nello studio e nel lavoro, nella vita famigliare e chi più ne ha più ne metta.
Eppure, accanto alle sfide che a volte ci appaiono insormontabili, la vita ci riserva dei momenti di gioia e di serenità, ai quali noi non diamo mai il giusto peso. Il negativo rimane ben presente, mentre dimentichiamo di pensare positivo.
Io mi sono permesso di inserire una piccola aggiunta alla frase della santa di Calcutta e l’ho fatta diventare un po’ la mia filosofia di vita:
“La vita è una sfida, affrontala con il sorriso!”
Sì, perché ci possiamo arrabbiare, ma non risolviamo nulla. Se invece affrontiamo la nostra vita con il sorriso sulle labbra, non solo stiamo meglio noi, ma riusciamo anche ad essere più creativi, sereni e trasmettiamo la nostra positività anche alle persone che ci circondano.
Luca Dalla Palma