I 10 Insegnamenti di Ezio Bosso
Il maestro Ezio Bosso ci ha lasciato. E pensare che stavamo progettando un concerto in cui avremmo voluto lui come direttore dell’Orchestra Sinfonica Altravoce.
Il Maestro non è stato portato via dal Covid-19. Ma proprio in questi mesi – qui ad Altravoce – le famiglie di collaboratori, volontari e associati, hanno subito delle perdite dovute al virus, compresa la mia.
Ed è in questi momenti di profonda tristezza, che si ripensa alle cose più importanti. E inevitabilmente, si confermano essere sempre quelle più semplici. E se così è stato per le perdite dei nostri famigliari, allo stesso modo ripenso ad Ezio Bosso e alla sua vita.
Quando una persona passa ad altra vita, lasciandoci,
quali sono gli insegnamenti che ci regala?
A tal proposito, qual è stato l’insegnamento, o gli insegnamenti che Bosso ha voluto lasciarci? Come saprai, le cose più semplici sono quelle che diamo per scontato, quelle alle quali non pensiamo quando siamo presissimi dalla nostro quotidiano tram tram, ma che ci balzano alla mente appena un evento – come un lutto – ci ribalta questa quotidianità.
Allora almeno per oggi, non diamole per scontate. Vediamole insieme, per far tesoro dell’esistenza di Ezio Bosso.
- “La musica ci insegna che la cosa più importante che esista è ascoltare“. E’ veramente curioso. La musica, sopratutto qui in Italia, è davvero poco considerata, eppure per quegli illuminati che si avvicinano -(come un ragazzo o un adulto che si decide di imparare a suonare uno strumento) o che permettono di avvicinarsi alla musica (come dei genitori attenti al benessere del proprio piccolo ancora in fasce), ecco che l’ascolto, diventa parte della loro vita. E la cosa bella è che lo si impara semplicemente frequentando la musica.
- “La musica ci salva la vita”: sono tantissimi i musicisti che confermano questa cosa (me per primo). La musica salva la tua vita perché è un flusso continuo di modi di stare e di essere. Di fisicità e di pensiero. Hai mai sentito di quella ricerca che confermava che il segreto di un’esistenza più longeva è avere un appuntamento spirituale che frequentiamo assiduamente? Ecco la musica può essere proprio questo. Ed è per questo che salva la vita.
- “Le persone che vengono ospiti da me, entrano da personaggi e escono da persone“: questo dovremmo scriverlo su ogni porta d’ingresso di conservatori , accademie e sale orchestra. Quante volte abbiamo sentito bravissimi musicisti atteggiarsi a star? La musica è possibilità di cambiamento. Ma questo vale anche per chi non è “personaggio”. Il cambiamento positivo della nostra esistenza è implicito se si entra nel mondo della musica.
- “La bacchetta mi aiuta a mascherare il dolore e non è una cosa da poco”: se hai vissuto giornate davvero negative, nella tua vita, sai che poche cose possono allontanarti da quel turbinio di sentimenti e sensazioni distruttive. Una di quelle cose sono i bambini. L’altra, è la musica. Questa cosa accade esattamente anche nel Triennio di Altravoce, ogni volta che un ragazzo con disabilità entra nella sala orchestra. Dopo che ha partecipato alla musica, quando esce dalla stanza è una persona rinnovata.
- “Bisognerebbe iniziare alla musica i bambini fin dall’asilo alle medie è già troppo tardi”: e fortunatamente quello che diceva il maestro è davvero possibile. Adesso anche i piccoli da 0 a 3 anni possono fare musica, ad esempio con la Music Learning Theory di Edwin Gordon.
- “A me non piacciono le porte chiuse. Se uno ha bisogno è con le porte aperte che ci si aiuta“. Una metafora d’effetto. Ricordiamoci sempre di lasciare dei canali di comunicazione aperti, delle occasioni che possano permetterci di aiutare e farci aiutare. Per non restare soli.
- “I sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi”: se c’è una cosa che colpiva quando le vedevamo all’opera, erano proprio i suoi sorrisi. Sinceri e illuminanti, oltre ogni aspettativa.
- “A mio padre operaio fu detto: i figli degli operai fanno gli operai. I figli dei musicisti fanno i musicisti. Immaginavano per me un istituto industriale. Da lì è iniziata la mia lotta per esautorare quella frase così idiota. La ribellione, per me, l’ha fatta la musica“. Un famoso film diceva che non bisogna permettere a nessuno di dirti che non sai fare una cosa, perché i sogni devono essere protetti per essere realizzati. Ecco Ezio Bosso, anche in questo era d’esempio: tanti musicisti nati si lasciano fuorviare da decisioni altrui lasciando la propria vita artistica. Se sei nato con la musica nel cuore non importa essere il primo violino. Importa essere musica.
- “L’arte e la bellezza sono contagiose”: l’arte è davvero quella cosa che da alla nostra vita, la dignità di essere vissuta. E la musica, come madre di tutte le arti permette di superare le difficoltà, come Ezio ci ha insegnato.
- Essere essenziale: la sua semplicità nel parlare forse era un risultato della sua condizione. Sicuramente una caratteristica che ha sviluppato con il passare del tempo. Le sue parole erano semplici e spiegavano discorsi molto complessi, ma che tutti nelle nostre vite continuiamo a ritrovare.
Ora che sei dall’Altra Parte, caro Ezio coinvolgi tutti i nostri cari in una grande orchestra sinfonica. Sia mai, che si farà – prima o poi – un concerto tutti insieme.