Disabilità e Tecnologia
Qual è il rapporto tra persone con disabilità e tecnologia?
Nell’ultimo decennio, l’informatica ha avuto un’evoluzione incredibile. Di pari passo, però, ha provocato una sempre crescente divisione tra chi ne è assolutamente a favore e chi ne è sistematicamente contro. Il tumultuoso inizio del 2020, con l’arrivo della pandemia COVID-19, ha messo gran parte della popolazione davanti a uno o più display.
Scettici del mondo videoludico, informatico e tecnologico in generale “costretti” ad affinare le proprie capacità in questo ambito, assieme ad appassionati e “nerd”, per una causa di forza maggiore.
Tante aziende – tra cui Altravoce – sono ricorse al lavoro da remoto per rispettare le normative e per non interrompere eccessivamente il flusso di lavoro. Così come la scuola, ha dovuto adattarsi, cercando una soluzione possibile per fare lezioni online, ma i problemi restano tanti, poiché si parla di musica e disabilità mentale.
Ad Altravoce la nostra equipe ha effettuato dei test e continua a fare ricerca per capire se, per una persona con disabilità, sia possibile approcciarsi adeguatamente alla musica tramite la tecnologia. In ambito musicale purtroppo la didattica a distanza, ad oggi, è molto complessa, a tratti costosa, e sicuramente non amichevole nei confronti di chi è fragile.
Un divario da colmare
Come riportato da questo articolo de Il Fatto Quotidiano, già a scuola i ragazzi con disabilità non fruiscono al meglio della tecnologia applicata alla didattica, anzi, i numeri di coloro che ne sono totalmente esclusi sono impietosi.
Per esempio, il Ministero ha erogato un questionario riguardante le condizioni degli allievi disabili nelle scuole – e per l’ l’84% hanno risposto unicamente gli insegnanti di sostegno – sintomo di come i professori e maestri curriculari non siano sufficientemente motivati per l’inclusione digitale (e non) in classe.
E non finisce qui. Circa il 29% delle famiglie colpite dalla disabilità è a rischio povertà, percentuale molto più alta del resto della popolazione (poco più del 19%).
Questo indica che, per chi soffre di una disabilità, è molto più difficile che possa accedere alla tecnologia, anche solo dal punto di vista economico.
Didattica distante
Un altro grattacapo da non sottovalutare è la non sempre adeguata preparazione degli insegnanti nella Didattica a Distanza (DaD), che ha portato a malumori e nervosismi, anche nelle lezioni ad allievi senza disabilità.
Uno dei fattori che ha portato a questo problema è lo scetticismo che alle volte accompagna chi non ha vissuto la propria giovinezza con gli apparecchi tecnologici.
C’è da dire che, essendo ormai da 20 anni nel Terzo Millennio, gli istituti dovrebbero attuare giornate e corsi di formazione per gli insegnanti in materia tecnologica, senza dover per forza aspettare un lockdown nazionale.
TG Corona: una storia importante di disabilità e tecnologia
Dopo questi dilemmi però ci sono anche storie positive, di come la tecnologia possa essere un mezzo importante anche per chi soffre di una disabilità.
Come riportato da Il Redattore Sociale, da Ascoli Piceno arriva una bella storia. L’Associazione “La Casa di Asterione” ha realizzato un progetto molto interessante nel periodo di quarantena, il TG Corona.
Prendendo il format di un telegiornale, i ragazzi con disabilità che frequentano il centro hanno potuto raccontare attraverso dei video come affrontare la difficile situazione.
Ci sono servizi di cucina, musica e arte, riferiti ad attività che essi stessi svolgono attraverso appositi percorsi. Ecco qui la prima puntata:
Si può fare
Un primo piccolo grande passo di come la disabilità possa essere superata anche grazie alla tecnologia. Anche nel metodo adottato da Altravoce, il Metodo Esagramma, ci sono dei percorsi educativi e riabilitativi dedicati, come la MusicVirtualOpera (M.V.O.).
In questo tipo di percorsi, i ragazzi con disabilità posso confrontare sé stessi in ambito adulto, di fronte alle nuove tecnologie; con l’ausilio di un esperto sulla metodologia, si creano dei contenuti o dei prodotti multimediali in modo interdisciplinare, ad esempio tramite l’uso di musica e immagini.
A causa dell’isolamento e della quarantena ci siamo accorti di quanto la tecnologia compensare la mancanza di contatto e nuove sfide sono ora alle porte. Speriamo che molti si accorgano di quanto possa essere fondamentale per migliorare la vita di tante persone disabili.