Iperal RivistAmica: Altravoce Onlus e la musica inclusiva
Sono tante le realtà nel nostro territorio che si occupano della musica come approccio in grado di dare benessere psicofisico, in particolare ad anziani e bambini.
La musica non è solo svago. Le onde sonore hanno infatti un fondamentale ruolo nello sviluppo psicofisico di un individuo: stimolano l’attenzione e il pensiero logico-matematico, migliorano la coordinazione, la relazione con se stessi e con gli altri, il linguaggio e l’ascolto.
Ecco perché la musicoterapia, che usa proprio il suono per migliorare la qualità della vita delle persone, si sta diffondendo sempre più in ambiti educativi, riabilitativi e terapeutici. Anche sul nostro territorio sono molte le realtà che usano questo approccio.
Nata nel 2011 dall’esperienza decennale di Fabio Dalceri, Altravoce Onlus (www.altravoce.it) è una realtà consolidata in Valcamonica: “Applichiamo i principi della musicoterapia orchestrale a metodo Esagramma che, attraverso l’apprendimento di veri strumenti d’orchestra, offre un percorso di crescita musicale e relazionale a persone con disagio sociale o disabilità anche gravissime: riarrangiamo ogni brano per renderlo eseguibile anche a chi, per esempio, è in grado di muovere solo un dito”.
Le lezioni educative e riabilitative hanno coinvolto oltre 50 famiglie da quando Altravoce è nata – e tra percorso triennale e successiva Orchestra Sinfonica, gli allievi con disabilità mentale (tra autismo, disabilità intellettive, sindromi genetiche, suonano accanto a musicisti professionisti.
“Anche il nostro Festival Diversità in Sinfonia, dove suoniamo insieme a un’orchestra ospite, è un grande esempio di musica inclusiva. Dimostriamo che una persona disabile ce la può fare, può arrivare a fare cose intelligenti, cose che nessuno pensava fosse possibile, come suonare musica sinfonica con strumenti di altissimo valore.
Altravoce si è raccontata anche sul palco del Festival dei Diritti Umani di Milano”.
Stefano Padoan
RivistAmica – novembre 2020