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35 Anni Dopo: L’onda Lunga di Chernobyl

26 aprile 2021: sono trascorsi 35 anni da una delle più grandi tragedie umane ed ecologiche della storia dell’umanità. Esattamente alle ore 01.23 del 1986 esplose il reattore nucleare numero 4 della Centrale nucleare di Chernobyl, rilasciando nell’aria una quantità di radiazioni centinaia di volte superiori alla Bomba atomica di Hiroshima. La più grande tragedia nucleare ed ecologica della storia. Tragedia che avrebbe potuto essere infinitamente più grave senza il lavoro ed il sacrificio di migliaia di persone.

La Catastrofe e La Gestione Iniziale Della Crisi

L’esplosione avvenne durante un test di sicurezza. Gli operatori e alcuni dirigenti della centrale sottovalutarono la gravità della situazione. Situazione che successivamente fu tenuta inizialmente nascosta dal governo sovietico.
I vigili del fuoco ed i militari arrivarono sul posto, tutti erano ignari del reale pericolo e della contaminazione. Il Governo Sovietico rivelò la notizia al mondo solo alcuni giorni dopo la tragedia. Era diventato impossibile comunque nascondere le quantità di radiazioni, rilevabili anche negli Stati vicini all’Unione Sovietica. Furono soprattutto evacuate solo dopo qualche giorno le zone vicine alla centrale, in particolare la vicinissima città di Pripyat che contava circa cinquantamila abitanti. Questo fece si che tutti i cittadini vennero a contatto con quantità elevatissime di radiazioni portate dal vento.

Le Zone Limitrofe Alla Tragedia

Tutti gli abitanti di Pripyat e delle zone limitrofe furono fatti allontanare dalle proprie abitazioni. Fu detto loro che sarebbe stata una situazione momentanea. Non ritornarono invece mai più alle loro case. Alcuni elementi scaturiti dalle radiazioni richiederanno migliaia e migliaia di anni prima di “decadere”. Tanto tempo servirà affinché molte delle zone contaminate possano tornare abitabili.

La responsabilità del governo sovietico

Fin dal primo momento il governo sovietico gestì l’emergenza in maniera poco chiara e trasparente. La colpa della tragedia fu sicuramente degli operatori della centrale, ma si scoprì in seguito che nei reattori RBMK, proprio come quello della centrale di Chernobyl, era presente un difetto che si sarebbe poi rivelato decisivo in questa tragedia. Il governo sovietico oltretutto inizialmente nascose e minimizzò l’accaduto.

“Eroismo e Sacrificio”

La Bonifica E Gli Interventi

Subito dopo la tragedia e nei mesi ed anni avvenire, molti uomini presero parte alle operazioni di spegnimento dell’incendio. Molti altri ancora nella messa in sicurezza e successivamente sgombero di città e villaggi e soprattutto bonifica di centinaia di chilometri quadrati di terreni. Significativa ed incredibile la storia dei tre operatori della centrale che si calarono in acque radioattive all’interno della centrale, pochi giorni dopo l’esplosione. Si offrirono volontari per chiudere a mano l’impianto dell’acqua (che rischiava di venire in contatto con la “lava” radioattiva prodotta dall’incendio e dai materiali buttati per spegnere l’incendio). Ciò scongiurò così un’esplosione che avrebbe di fatto condannato a morte ed inabitabilità mezzo continente.

Le Vittime: Tra Morti, Mutazioni, Malattie e Disabilità, Un Dibattito Ancora Aperto

Anche sul numero delle vittime vi è una controversia tutt’ora in atto. Secondo il governo sovietico le vittime furono poche decine. Tra questi, gli operatori della centrale, ed alcuni vigili del fuoco e soccorritori. Alcune ricerche negli anni hanno stimato in qualche centinaio le vittime. Si presume invece che il numero di vittime di Chernobyl siano (ad esempio secondo Greenpeace) milioni. Risulta difficilissimo stabilire un numero certo. Infatti, oltre alle morti avvenute poco dopo il disastro, e le malattie derivate dalle radiazioni dei mesi successivi, anche negli anni avvenire ed ancora oggi si pensa che la comparsa di tumori, malattie e mutazioni sia ancora da ricondurre all’incidente del 1986. In molte zone limitrofe a Chernobyl, ma anche negli Stati vicini, si riscontrò negli anni avvenire un aumento notevole di tumori e malattie riconducibili alle radiazioni.

Il Sarcofago

Un gigantesco sarcofago di acciaio ricopre ora il Reattore esploso. Questo sarcofago, che copre quello costruito negli anni ottanta, è costato più di 2 miliardi di dollari. Servirà a contenere le radiazioni per almeno cento anni. Il problema, dunque, si ripresenterà tra un secolo.

Documentari, Una Serie Tv Ed Anche Dei Concerti

Negli anni, numerosi scienziati e molte ricerche e documentari hanno trattato la tragedia di Chernobyl. Consigliata la Serie tv prodotta in Usa “Chernobyl” che tratta in maniera esaustiva e precisa la storia, prendendo spunto dal grande lavoro di Valerij Alekseevic Legasov, scienziato sovietico che fu fondamentale e risolutivo in quegli anni nel contenimento dell’emergenza. Bellissima anche l’iniziativa del 2018 da parte dell’Organizzazione di volontariato “Mondo in cammino” che propose cinque concerti nelle aree contaminate a Chernobyl.

Chernobyl Oggi

È come detto impossibile stabilire l’esatto costo umano del disastro di Chernobyl. Ed anche ecologicamente, risulta difficile stimare la contaminazione in molte aree in Europa. Molte zone nei dintorni della centrale, chiamate zone di alienazione, sono e saranno per moltissimi anni inabitabili.
Ciò nonostante, anche all’interno di queste zone alcune persone sono tornate ad abitare. Molte di loro coltivando addirittura la terra. Sono altresì disponibili diversi tour guidati di visita alle zone di alienazione. In molte zone infatti, le radiazioni sono presenti ma decisamente basse. Ciò permette quindi una visita a tempo limitato, sia nelle zone della centrale che nella città, divenuta fantasma, di Pripyat.

Giada Franzoni

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