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Paralimpiadi: Le Origini

Si sono concluse da pochi giorni le Paralimpiadi 2021. Sono infatti iniziate a Tokio il 24 agosto 2021 e terminate il 5 settembre 2021.

Tutti sappiamo che i Giochi Paralimpici sono l’equivalente dei Giochi Olimpici per atleti con disabilità fisiche. Pensati come Olimpiadi parallele, esse hanno avuto lo scopo di dar egual dignità a tutti gli atleti, con o senza disabilità.

Scopriamo insieme la loro storia!

Gli Esordi

L’idea delle paralimpiadi si deve ad un uomo, un ebreo nella Germania nazista. Egli, nel cortile del suo ospedale, iniziò a organizzare giochi per persone con disabilità.

Si chiamava Ludwig Guttmann, e la sua storia è diventata persino una sceneggiatura Netflix.

Ludwig Guttmann

Egli nasce alla fine del 1800 in Polonia e già da ragazzo si dedica al volontariato negli ospedali. Sappiamo che una delle esperienze che più lo colpirono, fu quella della morte di un minatore che stava assistendo. Il minatore morì a causa di una lesione spinale.

Durante il suo apprendimento, Guttmann è contagiato da un paziente. A causa della malattia, per un periodo di tempo è costretto a portare un tubo di vetro in gola. Fu questa esperienza che gli permise di capire ancor di più le difficoltà e l’emarginazione cui sono costrette alcune persone, soprattutto nel caso di disabilità.

Decide di studiare medicina e diventa un luminare delle patologie spinali. Siamo ora alla fine degli anni ’30 e Hitler stava iniziando la guerra e la persecuzione degli ebrei. Per questo Guttmann, ebreo, con la famiglia fugge trasferendosi ad Oxford.

Da Stoke Mandeville Ai Giochi Paralimpici

In Inghilterra inizia a lavorare all’ospedale di Stoke Mandeville, cento nazionale della ricerca sulle lesioni del midollo spinale.

Ospedale di Stoke Mandevile

L’ospedale era colmo di pazienti paraplegici. E proprio mentre Hitler stava attuando il piano di sterminio per persone con disabilità, Guttmann pensa che nessuna vita è indegna di essere vissuta. L’idea alla base del suo pensiero è che sì, bisogna occuparsi della malattia. Ma senza dimenticare la persona.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, un gran numero di soldati tornò dal fronte con lesioni spinali, che costringevano i militari a muoversi su sedie a rotelle, con la paura di rimanere in disparte e senza un futuro.

Il Dottor Guttmann, con la sua competenza medica, i suoi metodi rivoluzionari e la sua passione, pensò di aiutare i veterani a riabilitarsi. Innanzitutto fece dimezzare i sedativi, fece girare ogni due ore i pazienti nei propri letti e li “obbliga” ogni giorno a praticare un gioco. Questo per tener allenata e occupata la mente.

Non c’è un singolo momento per essere malati in questo dannato posto!

Motto dell’ospedale

Palla, birilli, freccette e così via. Attraverso lo sport competitivo, aveva iniziato un programma di riabilitazione che teneva in considerazione non solo la malattia, ma anche la dignità della vita di tutti.

“Sogno il giorno in cui i Giochi di Stoke Mandeville diventeranno un evento davvero internazionale e la fama mondiale delle donne e degli uomini con disabilità sarà pari a quella degli atleti olimpici”

Nel 1948, lo stesso giorno dell’apertura delle Olimpiadi di Londra, diede il via anche ai primi Giochi di Stoke Mandeville, a qualche chilometro di distanza dalle Olimpiadi ufficiali. Nel cortile del suo ospedale organizza un piccolo torneo di tiro con l’arco tra pazienti. Vi parteciparono 16 militari e un numero non precisato di donne ferite in guerra.

4 anni dopo questi giochi vengono ancora tenuti, questa volta con altri iscritti, fino a 60, provenienti anche da altri Paesi.

Le Prime Paralimpiadi

Nel 1960, il medico italiano Antonio Maglio va da Guttmann a Londra, invitandolo a Roma, che quell’anno doveva ospitare le ordinarie Olimpiadi. Il 18 settembre 1960 la IX edizione dei Giochi internazionali di Stoke-Mandeville, per la prima volta, venne gemellata al più prestigioso degli eventi agonistici di sempre, l’Olimpiade.

E’ per questo che quelli di Roma 1960 sono considerati i primi Giochi Paralimpici. Si realizzò in questo modo quella condivisione di ideali e di valori tanto auspicata dal Dott. Guttmann.

Roma, 1960

I  400 atleti provenienti da 23 nazioni condivisero le stesse strutture e gli stessi impianti degli olimpionici.  Da questo momento in poi, fu deciso che i Giochi Paralimpici avrebbero seguito la stessa cadenza dei Giochi Olimpici e da Seoul 1988 ebbero sempre la coincidenza del luogo ospitante.

Le Paralimpiadi Oggi

Gli atleti che attualmente partecipano ai Giochi paralimpici sono divisi in dieci categorie, in base al tipo di disabilità.

La disabilità fisica è suddivisa a sua volta in otto differenti categorie:

  • Deficit di potenza muscolare
  • Ampiezza di movimento ridotta
  • Perdita o deficit di un arto
  • Differenza di lunghezza delle gambe
  • Bassa Statura
  • Ipertonia muscolare
  • Atassia : mancanza di coordinazione del movimento muscolare
  • Atetosi : movimento non bilanciato e involontario

Anche la disabilità visiva è inclusa. Gli atleti appartenenti a questa categoria soffrono di disabilità visive parziali o totali. Le guide per atleti con disabilità visive sono una parte essenziale della competizione. Atleta e guida sono considerati una squadra 

Alla categoria della “disabilità intellettiva” appartengono atleti con significativi deficit nelle funzioni intellettive ed eventuali limitazioni associate.

Alle ultime concluse Paralimpiadi di RIO 2016 hanno partecipato  4350 atleti in rappresentanza di 176 nazioni, che si sono disputati 528 titoli.  Gli atleti italiani partecipanti sono stati 101.

Quest’anno, durante i XVI giochi paralimpici di Tokio, l’Italia è stat presente con 13 atleti e atlete in ben 16 delle 22 discipline sportive: atletica, canoa, ciclismo, nuoto, tiro con l’arco e altre ancora.

Si tratta della delegazione più ampia di sempre.

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