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Joelette: La Montagna Inclusiva

La Montagna regala sempre emozioni indescrivibili. Panorami, paesaggi, boschi: un insieme di colori e sensazioni che tutti dovrebbero avere la possibilità di sperimentare. Dinnanzi ad una situazione di disabilità, fisica o mentale che sia, ci si tira spesso indietro di fronte alle escursioni e alle gite. La montagna pone infatti gli uomini dinnanzi alla fatica e alla difficoltà negli spostamenti, ma ora possiamo dirlo: una soluzione c’è! Esistono modi in cui le barriere possono essere superate, abbattute, ancor più se scendono in campo sentimenti come l’umanità e l’amore per il prossimo. E, ovviamente, le innovazioni giuste: parliamo della Joelette, la “carrozzina da fuori strada”.

La Joelette

Concepita sia per la passeggiata familiare che per gli usi sportivi, il limite della Joëlette dipende solamente dalle capacità degli accompagnatori

Si tratta di una speciale “carrozzina da montagna” che permette alle persone con disabilità e/o mobilità ridotta di essere trasportate da almeno due accompagnatori lungo sentieri montani.

Nella sua versione classica è una carrozzella da fuori strada a ruota unica. Il passeggero può essere adulto o bambino, anche totalmente dipendente: è infatti dotata di tutte le misure di sicurezza necessarie. Vi è una cintura di sicurezza da chiudere sulla vita del passeggero, una ai piedi e una ulteriore per sostenere, eventualmente, le spalle mantenendo il busto dritto.

Volontari CAI di Parma

L’accompagnatore posteriore assicura l’equilibrio della Joëlette, l’accompagnatore anteriore assicura la trazione e la direzione.

E’ quindi, nell’insieme, composta da una ruota e una seduta alla quale sono attaccati due bracci che vengono tenuti dai trasportatori, posizionati tra la parte anteriore e posteriore, ed è dotata di sospensioni e freni. Esiste anche la versione con batteria e la versione “kid”, per bambini con peso inferiore ai 25 kg.

La Storia

La Joelette è stata inventata dal francese Joël Claudel nel 1987. Egli è alpinista e guida, e il suo progetto aveva idee fin dall’inizio ben chiare. Progettare un trasporto in grado di consentire alle persone affette da disabilita fisica, di avventurarsi nelle vie più impervie, lungo i sentieri di montagna.

Joel Claudel

Le motivazioni che spinsero Joël Claudel a dar vita al primo prototipo di sedia furono di natura umanitaria e altruistica. Claudel voleva regalare una gita in montagna a suo nipote Stephan, amante della montagna come lui, colpito da una malattia degenerativa che non gli permetteva più di godere della sua passione.

La Diffusione Della Joelette

Sono molti gli enti che, anche in Italia si stanno muovendo per permettere alle persone con disabilità di godere di una gita in montagna. Tra queste si segnalano:

Anche il Trentino si è aperto questa possibilità. La Sat (Società Alpinisti Tridentini) ha infatti acquistato una Joelette.

Non mancano le competizioni: esistono infatti sia i campionati europei che mondiali di Joelette. L’Italia ha partecipato per la prima volta ai mondiali in Francia nel 2019.

Dalle più alte cime alle scorciatoie, la ricchezza e la bellezza degli spazi naturali è oramai, fortunatamente, accessibile a tutti.

Giada Franzoni

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