Sport, Disabilità E Barriere Architettoniche

Fra i fattori che contribuiscono a definire una vita “sana” c’è senza dubbio il movimento fisico, il praticare uno sport. Lo sport è salutare per tutti, e nelle persone con disabilità può diventare il fattore trainante della loro vita. La disciplina sportiva può infatti migliorare sia le condizioni fisiche che quelle sociali. C’è chi, però, lo sport ama anche vederlo. E purtroppo si trova impossibilitato a causa delle barriere architettoniche presenti. Accedere come spettatore ad una gara sportiva non è sempre così immediato come sembra. Di recente ne abbiamo avuto la riprova in uno stadio. La situazione di inaccessibilità è stata però risolta all’insegna dell’aiuto reciproco e della solidarietà tra tifosi.

Empoli-Sampdoria: Problemi di Accesso Allo Stadio

Questo stadio prevede determinate agevolazioni per i tifosi con disabilità.

Innanzitutto i portatori di disabilità con certificato di invalidità al 100% hanno diritto all’ingresso gratuito fino all’esaurimento dei posti loro riservati. Tutte le persone con disabilità con invalidità dal 35% al 99% hanno invece diritto ad un biglietto ridotto.

Se il parcheggio attrezzato risulta esserci, i settori dello stadio presentano invece barriere architettoniche. A costituire l’unica eccezione è la Maratona, dotata di ascensore. Ma proprio domenica 19 settembre 2021, esso si è guastato, poco prima dell’inizio della partita Empoli-Sampdoria.

Una volta allertati coloro che gestiscono l’ingresso allo stadio, ecco l’idea.  Salire in maratona a chiedere agli Ultras se qualcuno fosse disposto ad aiutare.

“Non hanno nemmeno avuto il tempo di raccontare cosa stava accadendo che un gruppo di ultras è sceso e si è messo a disposizione di questi ragazzi“.

I venti tifosi con disabilità sono riusciti così ad assistere alla partita solo grazie agli Ultras, che hanno deciso di portarli a spalla fino agli spalti.

Accessibilità per persone con disabilità e calcio: c’è insomma ancora molto lavoro da fare.

Le Idee Di AC Milan

Non solo ingressi gratuiti, ma anche servizi di descrizione della partita per tifosi ciechi allo stadio e sottotitolazione e LIS dei video e delle interviste per quelli sordi.

AC Milan ha annunciato oggi i rinnovi delle collaborazioni con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus e l’Ente Nazionale Sordi. L’obiettivo? Costruire un Club sempre più inclusivo, aperto e capace di rispondere alle esigenze e alle aspettative di tutti.

Nel concreto, il Club garantisce anche circa 250 ingressi gratuiti per tifosi con disabilità e i loro accompagnatori. Prevede anche la presenza di due speaker che raccontano ogni dettaglio di ciò che succede a San Siro durante la partita a tutti i tifosi che fanno richiesta del servizio.

Un impegno e un nuovo importante tassello all’interno della strategia di responsabilità sociale.

Il Problema Delle Barriere Architettoniche

Il tema dell’accessibilità ai luoghi pubblici per è ancora oggi poco discusso e spesso rozzamente risolto. Le barriere architettoniche sono ancora presenti, benché negli ultimi anni la situazione sia migliorata.

Una barriera architettonica è un qualsiasi ostacolo fisico che impedisce la fruibilità degli spazi ad una persona con ridotte o limitate capacità motorie, sia in ambito pubblico che privato.

L’abbattimento delle barriere architettoniche e il miglioramento degli accessi agli spazi giocano un ruolo fondamentale in relazione alla qualità della vita di tutti i giorni. Prima di essere un obiettivo giuridico (il loro abbattimento è regolato da norme) ai tratta di un obiettivo umano. La loro presenza significa disparità e discriminazione in termini di possibilità di fruibilità.

Non si tratta, come colti pensano, di creare uno spazio “speciale” su misura per chi ha una disabilità, motoria o sensoriale che sia. Le soluzioni senza barriere architettoniche devono poter riguardare chiunque. Uno spazio accessibile, senza barriere architettoniche, ha un elemento di valore in più rispetto agli altri. Quello di poter essere utilizzato da più persone, perché è stato pensato “per tutti”, quindi anche per chi ha specifiche esigenze motorie, sensoriali o di altro tipo.

Il tutto si lega al concetto di inclusione, che si contrappone a quello di emarginazione sociale, dannosa per ambo le parti in causa.

Giada Franzoni