Oltre La Disabilità: L’Imprenditrice Con La Sindrome Di Down
Parlare del tema della disabilità è sempre difficile. Sia perché si parla di persone che spesso non si conoscono, ciascuna con una storia differente, sia a causa della società. Infatti l’immaginario e la narrazione comune della disabilità tende ad etichettare fortemente le persone stesse, limitandole e crendo pregiudizi. Un concetto non ancora chiaro a molti, è che la persona con una disabilità non è la disabilità. E non può e non deve essere identificata con essa. Spesso il problea della disbilità non è il limite fisico o mentale, bensì quello sociale. Ma chi vive la condizione di disabilità ha dentro di sé una grande certezza. Il limite non è quello fisico, ma è nelle barriere mentali di chi guarda. E alcune storie ce lo raccontano, come quella di Colette Divitto, imprenditrice statunitense con la sindrome di Down.
Colette Divitto, Tra Sindrome Di Down e Voglia di Realizzarsi
Colette Divitto è una donna di 31 anni, classe 1990, con sindrome di Down. 5 anni fa ha lanciato un’azienda di biscotti che ha riscosso molto successo, fatturando 1,2 milioni di dollari.
Come in ogni storia che raccontiamo, la fortuna c’entra però ben poco. Ciò che davvero ha fatto la differenza è stata la sua forza d’animo, la sua determinazione.
Appassionata di cucina fin dalla prima adolescenza, Colette adorava cucinare per la sua famiglia dopo la scuola. La sua passione e le sue capacità la hanno portata a pensare di trasformare la sua passione in lavoro, ma non è stato facile. Ha provato sulla sua pelle l’insofferenza e la cattiveria delle persone dinnanzi alla disabilità. Ha iniziato a cercare lavoro a 22 anni, a Boston. Si è proposta in tutte le pasticcerie e panifici, portando i campioni dei suoi dolci. Dolci che venivano subito apprezzati e lodati, ma la risposta era sempre quella: “hai grandi capacità ma non sei adatta a noi”.
Apprezzavano i miei dolci ma dicevano che non ero una buona scelta per loro. E’ stato molto doloroso e mi sono sentita rifiutata.
Colette Divitto parlando dei colloqui di lavoro
Finché ha compreso, nonostante o grazie alla delusione, che il problema non erano i suoi dolci. Il motivo che la portava a vedersi le porte chiuse in faccia, era la sindrome di Down. Quindi, invece di scoraggiarsi, ha deciso di avviare un’attività in proprio. Con il supporto della madre e della sorella, ha aperto il suo negozio di pasticceria chiamandolo Collettey’s. Il primo ordine di biscotti lo ha ricevuto da un negozio di alimentari di Boston e presto la sua fama è aumentata, e ha iniziato a ricevere un afflusso di ordini da tutto il paese.
Colette ha ora 31 anni e decine di migliaia di ordini da coprire.
“Il mio più grande successo finora è quanto sta crescendo la mia azienda. Il che significa che posso iniziare ad assumere persone con e senza disabilità”.
La Missione Di Colette
Colette sa quanto possa essere difficile trovare un lavoro quando si vive una condizione di disabilità. Sa che molte volte il rifiuto non dipende da limiti della persona con disabilità. Entra in gioco la paura di confrontarsi con colui che è negativamente visto come “diverso”.
“Non mollare mai. Non lasciare che le persone ti rendano triste o si sentano rifiutati. Rimani motivato e segui i tuoi sogni”.
Molte persone, guardando a posteriori la sua storia, le sue capacità e i suoi traguardi si stupiscono nel sentire del rifiuto che ella ha dovuto affrontare nel tentativo di trovare un lavoro retribuito. Purtroppo la sua storia è in realtà tipica tra le persone con disabilità: l’82% delle persone con disabilità è disoccupata. Ma molti vogliono lavorare, e hanno competenze preziose per contribuire e desiderano avere la possibilità di mettersi alla prova e guadagnarsi da vivere.
Ed ecco che entra in scena Colette che, conscia della situazione, vuole mettersi in gioco per migliorarla. La missione di “Collettey’s Cookies” è creare posti di lavoro per le persone con disabilità. Ma in vista di qualcosa di più grande e sottile: cambiare la percezione pubblica di quanto sia veramente capace questa popolazione. E vuole farlo collaborarando con il Congresso a Washington DC. La sua proposta è adottare politiche corrette, fornendo incentivi fiscali ai datori di lavoro che assumono lavoratori con disabilità.
Collette ha anche avviato un’organizzazione senza scopo di lucro, che fornisce patrocinio, formazione professionale e il suo programma imprenditoriale sviluppato personalmente.
L’Importanza Del Corretto Sostegno
Avere il sostegno della famiglia, così come di associazioni o amici è sicuramente fondamentale. Permette di non perdere di vista i propri obiettivi. Avere qualcuno che crede in te, anche quando il mondo sembra disinteressato, è una grande fonte di forza.
A tal proposito, concludiamo con le parole della madre, Rosemary Alfredo. La madre, prima della nascita, era consapevole che Colette sarebbe nata con la sindrome di Down ma non si è mai data per vita. Parlando dei successi della figlia, lo conferma:
«Ne ero certa. Non l’ho mai guardata come se avesse dei limiti. Tutti ne abbiamo, siamo bravi in alcune cose e meno in altre. Quindi tutti siamo disabili, in qualche modo. Dio ci ha donato Collette perché possa cambiare la mentalità delle persone in tutto il paese».
parole della madre di Colette, Rosemary Alfredo