Arrivare al Traguardo Con Soddisfazione: L’Evoluzione
Il triennio di base di “MusicoTerapia Orchestrale” (MTO) è il primo itinerario educativo-riabilitativo che proponiamo ad AltraVoce. La struttura di questo percorso si deve ai fondatori del centro “Esagramma” . L’organizzazione pratica permette di raggiungere un traguardo importante per la persona con disabilità. Questo percorso prevede:
- il coinvolgimento attivo di allievi e terapeuti in piccoli gruppi orchestrali integrati,
- la presa in carico psico-pedagogica degli alunni
- il rilascio di profili personali.
Ad aiutare la comprensione delle azioni e delle emozioni di ciascun allievo è il “diario”. Dopo ciascuna sessione infatti si annotano le osservazioni che sfociano, alla fine, in un profilo personale. Analizzandone uno, quest’oggi vedremo gli importanti traguardi che si possono raggiungere. Sia a livello educativo, che musicale che riabilitativo.
Il Percorso di “Sara”. Il Primo Impatto
Nota informativa: nel corso dell’articolo useremo il nome di fantasia “Sara”, al fine di tutelare la privacy della ragazza.
Prima di incontrarla, abbiamo avuto una descrizione di Sara, 11 anni, da parte della madre:
- pigrizia
- lentezza mentale
- costante bisogno di stimoli
- interesse verso gli adulti, meno per i coetanei
Aglioperatori appare timida ma dolce e sorridente. Non prende iniziativa, ma accetta le proposte. Emergono presto i tratti dei moti compulsivi di aggressività:
- abbraccio troppo stretto
- colpi violenti ai timpani
- stretta e torsione della mano di un educatore
- frasi provocatorie
Le Osservazioni Durante il Triennio
Sara va stimolata a partecipare, ma una volta iniziato riesce a partecipare. Apprende in modo buono e veloce, sia per imitazione che seguendo indicazioni verbali. Da piccole sequenze, passa a usare correttamente timpani e violoncello (anche se con quest’ultimo ha difficoltà date da compromissioni motorie). Chiede inizialmente spesso di suonare il pianoforte ma riesce a rendersi conto che è molto più prestante su altri strumenti. Spesso vuole sottrarsi al lavoro. Altre volte, al contrario, è completamente assorbita dalla musica: osserva i gesti, tiene il ritmo, modula l’intensità del suono.
Durante il secondo anni, il lavoro individuale si concentra sul violoncello. Sara dimostra di poter ricevere ed eseguire istruzioni precise, coordinando sia la tastiera che l’arco. Risulta difficile però la pressione sulle corde dello strumento. Il lavoro evidenzia la necessità che ha la ragazza di avere un contatto vicino e presente. Non mancano azioni volte ad evitare lavoro e fatica, alle volte si dichiara “molto stanca”, altre rifiuta lo strumento. Basta poco per motivarla: presenza diretta e.. parlare del concerto, dove sarà necessario suonare per bene per il pubblico!
Nel terzo anno Sara è davvero cresciuta! Sia a livello di coinvolgimento di gruppo, sia per quanto riguarda la raffinatezza degli interventi. E’ piùattenta, precisa, costante. Ha imparato a dosare la forza sulle percussioni, scompaioni gli episodi compulsivi. Accusa stanchezza al violoncelo, ma nonp er evitare il lavoro, bensì per la fatica a mantenere una posizione corretta.
Il Prima e Il Dopo: Un Traguardo Importante
- Inizialmente appare come pigra e indolente. Alla fine del Triennio, accetta di misurarsi con costanza ad un impegno nuovo. Anche se difficile, come l’approccio al violoncello.
- All’inizio Sara tende a evitare il lavoro faticoso. Durante il concerto del terzo anno, appare rapita invece da “M.C.”, violonellista esperto che non consoceva. Sara, invece di chiudersi, ha avuto interesse e attenzione. Ha potuto così eseguire arcate e gesti che prima faticosamente faceva. Imitando M.C. ha fatto un gesto regolare e preciso.
- Una sessione ha la durata di un’ora. Nei primi tempi Sara arrivava alle volte a rifiutare lo strumento, a mettere in atto startegie difensive, a lamentare stanchezza. Durante il concerto finale ha retto l’attenzione per ben 5 ore totali! 3 ore di prove e 2 di concerto!
- Evita le provocazioni atte a impedire il lavoro. Alle volte ne f delle lievi solo per incrementare la formazione di un rapporto più personale con l’altro, in modo simpatico.
L’Immagine Finale Di Sara
Alla fine del triennio Sara appare sempre come gentile e sensibile, ma anche molto più disponibile al rapporto. Continua a emozionarsi facilmente, ma ha imparato a ricomporsi velocemente.
Ha costantemente il sorriso, che a volte sembra “incantarsi”, nascondendo forse zone di turbamento. Riesce tuttavia a evitare compulsioni e, se richiamata, risponde bene.
E’ molto disponibile alla relazione di vicinanza e risulta attenta alle spiegazioni. Comprende che serve impegno per “realizzare le cose belle” e il suo potenziale risulta pronto ad essere reinvestito. Avendo iniziato a 11 anni, dopo il triennio ha atteso qualche anno per entrare nei Corsi di Perfezionamento Orchestrle e di Music da Camera. Entra nell’Orchestra Sinfonica Esagramma e spesso chiede notizie circa i nuovi allievi del triennio, dicend che è bello che altri possano continuare a imparare.
Ha partecipato a importanti trasferte all’estero (altro trgurdo notevole!) dove ha assunto ruoli di micro-responsabilità. COn l’aiuto di una cugina e con il costante contatto con Esagrmma, è entrata in modo gratificante nell’età adulta. E noi non possiamo che essere fieri e felici per lei! Perché con AltraVoce, superare la disbilità è possibile. Grazie, ovviamente, al metodo Esagramma che da decenni dimostra la sua validità, e a progetti esterni in collaborazione con i nostri enti territoriali!
Giada Franzoni
Il progetto MI-SOL-RE# Manteniamo Solide Relazioni è stato approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso Regione Lombardia.