Mondo Abilità

Il Blog di Altravoce Onlus

Disabilità mentale: una vita degna di essere vissuta

Disabilità mentale. E’ stato proprio durante la pandemia, nel primo lockdown, il 7 maggio 2020. Al Festival dei Diritti Umani, la nostra Presidente, Silvia Franzoni, è stata invitata a parlare di Altravoce. Anzi, a raccontare gli scatti che ritraggono i ragazzi fragili frequentare i vari percorsi vissuti. Dal Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, all’Orchestra Sinfonica nel caso di Diversità in Sinfonia. L’intervento è avvenuto subito dopo quello di Alberto Basaglia, vice presidente della Fondazione Basaglia, e di Luca Trapanese. La dott.ssa Franzoni ha raccontato quanto oggi non si è abituati alla parola definitivo. Dato che viviamo nello “stato liquido” della società moderna è difficile avere a che fare con qualcosa di fisso, <<qualcosa che non può mutare, qualcosa che resterà com’è per sempre>>.

Quella vita degna di essere vissuta nonostante la fragilità

Quando si parla di disabilità, ci riferiamo a una condizione di carattere definitivo, che riguarda la sfera psichica o fisica di una persona. Questa, nella sua vita, dovrà compiere i propri passi dovendo avere sempre a che fare con un contesto che non è pensato per i suoi limiti: limiti nel linguaggio, limiti nel comportamento, limiti nelle relazioni sociali.

<<Una persona con disabilità non “guarirà” dall’autismo, non “guarirà” dalla sindrome di Down… perché dalla disabilità non si guarisce.>>

Ma allora qual è secondo voi la mission che spinge oggi terapeuti, educatori, musicisti, psicologi, a lavorare nell’ambito della disabilità?

chiede Silvia Franzoni al pubblico del Festival.

Permettere alle persone con disabilità di vivere una vita degna di essere vissuta. 

E’ questa la risposta che la nostra Presidente dà. E’ questa la risposta che ogni giorno, gli operatori di Altravoce vogliono dare ai genitori dei figli fragili, ai “ragazzi” stessi, ai cittadini del territorio.

Il trucco: spostare l’attenzione sull’abilità

Gli scatti nell’estate del Festival dei Diritti Umani hanno caratterizzato la mostra all’interno del Castello Sforzesco di Milano. Sono stati realizzati da Silvia – fotografa di professione – proprio durante le attività di Altravoce. Sono scene che raccontano i momento di studio sia del Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, la prima parte che un bambino, ragazzo o adulto con disabilità si ritrova a vivere nel suo percorso educativo e riabilitativo (con la Musica) – sia durante le prove dell’Orchestra Sinfonica Altravoce, che viene attivata solo in momenti particolari, a seguito di specifiche raccolte fondi.

Queste immagini vorrebbero spostare l’attenzione sulle abilità degli allievi e dei musicisti con disabilità di Altravoce e su come, grazie agli strumenti veri e alla musica sinfonica, una Persona con disabilità possa diventare protagonista della propria vita. Grazie allo studio (anche muovendo solo un dito), grazie alla cultura, grazie a una visione che non li vede segregati come “bambini per sempre”.

Ad Altravoce si parte dalle abilità della persona. Si assiste e si struttura i suoi interventi giorni dopo giorno, contribuendo ad affinare sempre maggiori capacità, anche nelle più grandi difficoltà.

Non si può guarire da nessuna forma di disabilità, ma si può impazzire di gioia, sentirsi accolti, sentirsi capaci

e, dice Silvia Franzoni, <<si possono realizzare i propri sogni>>. Anche se si ha una disabilità mentale.

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