Piero Angela. Un uomo un mito.
Piero Angela. Un uomo, un mito.
Un personaggio che, analogamente a suo figlio, ha saputo attirare l’interesse in modo trasversale su più generazioni, arrivando anche quelle attuali del “non voglio lavorare perché si fa fatica”.
Me lo ricordo come fosse ieri, quando alle elementari la maestra Caterina ci portava in “Sala Audiovisivi” per vedere le VHS (!!!) di Quark (l’antenato televisivo di Superquark). La sala aveva un’incredibile particolarità: era volutamente buia, con delle tende oscuranti e polverose che giocavano con la moquette bordeaux. Quando c’era l’appuntamento didattico di approfondimento di una qualche tematica vista in classe, con Piero Angela era davvero un momento memorabile. Sembrava di andare a teatro!
Due cose di Piero Angela che ti portavano dentro la Cultura
Ciò che colpiva di più di Angela era l’inflessione (“la musicalità” della sua voce) e la dizione (come pronunciava le parole). Già solo questi due aspetti ti portavano all’interno di un mondo (la Cultura) che per i comuni mortali risultava ipnotico e trascinante. E proprio questi due tratti sono stati ereditati, quasi per osmosi, da suo figlio Alberto.
A “La vita in diretta”, Alberto racconta che suo papà, <<ha cominciato in Rai, agli inizi degli anni ’50 – e non c’era ancora la televisione. Era alla radio. Ed è ancora qui, dopo più di sessant’anni, in prima serata.
Ma tu trovi un’altra persona come lui, in Italia, in Europa, nel Mondo?
E questo” – continua il figlio – “è un patrimonio della nostra televisione! Ma lo dico, non come figlio, ma come collega.>>
Piero Angela è stato una persona con un bagaglio di conoscenze ed esperienze immense. Ha saputo restituire la sua saggezza, condividerla con gli italiani di ogni estrazione, che prima dell’avvento del web non avevano poi così tanti modi per accedere al bello della scienza. E anche ora (grazie a Dio ci è rimasto suo figlio Alberto) molti di noi non saprebbero come accedere a questo mondo. E’ il come, che ha fatto la differenza, per noi, ascoltando Piero Angela. Con quella poetica, quella musicalità nel raccontare qualcosa di estremamente difficile come fosse facile, come fosse una fiaba.
La Musica nella sua vita
A proposito di musicalità, ecco Piero Angela mentre suona – in trio jazz – il pianoforte come fosse Chick Corea. La trasmissione era «Di jazz in jazz» e nel 1978 e raccontava a Sabrina Ciuffini (ex showgirl, ora imprenditrice) la sua passione per la musica. Il brano s’intitola «La marionetta».
Perché Piero Angela scelse proprio “quella” sigla per Superquark?
Nel 1967 Piero si ritrovava a Bruxelles, ad un concerto degli Swingle Singers, un gruppo vocale che cantava musica barocca. Affascinato, Piero Angela comprò il loro disco (allora in vinile). Dentro c’era la famosa “Aria sulla quarta corda” di Bach (così intitolata perché un violinista di nome August Wilhelmj la riscrisse per suonarla tutta sulla quarta corda del violino), tema che a sua volta era tratto dal secondo movimento della “Suite orchestrale n. 3 in Re maggiore, BWV 1068”.
Sta di fatto che per Piero Angela, ascoltare Bach “rifatta” (riarrangiata) in quel modo, fu fonte di vera ispirazione. Così, due anni più tardi la usò per un programma tv inerente allo Spazio e poi divenne la sigla introduttiva di Quark e Superquark.
Questa sera, celebriamo la vita di Piero Angela, tutti insieme
E a proposito di Piero Angela, Musica e Cultura, questa sera facciamo così: senza meeting online mediati da social network, colleghiamoci su Youtube e trattiamola come la televisione di una volta.
Alle 20.30 rivediamoci questa puntata su Mozart, raccontata dallo splendido Piero Angela. Ci sentiremo ancora una volta coccolati dalle sue parole, mentre ci racconta la complessità del mondo con la semplicità di un bambino.
Grazie Piero. Ci hai insegnato che il bello del mondo può essere condiviso anche con chi parte da zero.
Anche noi, nel nostro piccolo lo facciamo con bambini, ragazzi e adulti con autismo, disabilità intellettiva e sindromi genetiche: diamo loro la chiave per migliorare il loro quotidiano grazie alla Musica Inclusiva e all’Orchestra Sinfonica Inclusiva Altravoce.
Ti ringraziamo per tutto quello che hai fatto per noi e per l’Italia intera.
M°Fabio Dalceri