La Musica permette anche a chi è fragile di provare Emozioni consapevoli
La Musica è la più potente arma che che ci permette di provare emozioni. Infatti attraverso l’ascolto della musica possiamo imparare ad ascoltare noi stessi e gli altri.
Ti è mai capitato di ridere di gioia o piangere mentre ascolti della musica?
Lévi-Strauss, un grande antropologo francese, diceva che grazie alla musica era in grado di ascoltarsi nel profondo, aprendo porte di sé altrimenti sconosciute.
La Musica è un linguaggio universale: ci permette di comunicare emozioni e sensazioni che altrimenti non sapremmo spiegare. Porta con sé significati nuovi, permette di vedere l’altro con parole nuove, diverse ma comprensibili a tutti.
Qui ad Altravoce la musica è il cuore pulsante che ci permette di fare cose straordinarie. I nostri “ragazzi” disabili, che nella vita quotidiana faticano ad essere capiti ed ascoltati, grazie allo studio della musica con il Metodo Esagramma riescono a trovare un modo nuovo per essere capiti e riconosciuti da chi gli sta intorno sotto una veste nuova. Riconosciuti finalmente non per le loro difficoltà, ma per le loro Abilità.
Affascinati dal potente potere che la musica ha sull’uomo, tanti psicologi si sono dedicati alla ricerca degli effetti che la musica ha sull’essere umano.
Kafka grazie alla Musica prova Emozioni nuove
Anche Kafka, un importante scrittore tedesco del XX secolo, nel suo libro “La Metamorfosi” non ha potuto fare a meno di essere travolto dalla magia che la musica trasmette.
Il protagonista Gregorio Samsa, un impeccabile impiegato, una mattina si ritrova trasformato in un enorme insetto immondo. Nel momento in cui gli capita di ascoltare della musica, però qualcosa cambia: Gregorio riesce a intravedere aspetti di sé mai ascoltati prima, riscoprendosi. Così, grazie all’esperienza dell’ascolto della musica finalmente il protagonista si sente bene e in armonia con sé stesso.
Ma non è solo Kafka ad avere questa intuizione; anche negli studi di
psicologia si parla del benessere che la musica produce, con il processo chiamato «being involved with music»:
La Musica che emoziona fa bene al cuore
Gli studi sul “being involved with music” dicono proprio questo: la musica produce benessere fisiologico, espressivo e cognitivo.
Per esempio quando si dice che un certo pezzo è “rilassante” o “stimolante” si fa riferimento ai cambiamenti di umore dovute all’attivazione del sistema nervoso autonomo come il cambio del ritmo respiratorio, l’aumento della traspirazione cutanea, l’accelerazione o decelerazione del battito cardiaco e così via.
Quando ascoltiamo musica, di qualunque genere sia, possiamo incontrare due tipi di emozioni: quelle che vengono “percepite” dall’ascoltatore (perceived emotions) e quelle che vengono invece “provate”, e dunque in qualche modo “vissute” dall’ascoltatore medesimo (felt emotions).
Infatti, devi sapere che anche ascoltando una musica che non fa percepire una particolare espressività emotiva, si possono comunque vivere delle emozioni.
Ti è mai capitato di emozionarti ascoltando il famoso pezzo ” Jingle Bells”?Ecco, in questo caso sicuramente la sensazione provata non è dovuta alla qualità strutturale della musica, ma è legata al proprio vissuto ed ai ricordi personali. Quindi associamo alla musica alcuni frame della nostra vita.
La Musica ha un potere straordinario
La Musica ha il potere di annullare il tempo. In realtà, più che “distruggere” il tempo, la musica ha la straordinaria capacità di stimolare nuovi modi di costruire il nostro senso della realtà.
Durante le lezioni del triennio di Musica Inclusiva Orchestrale il tempo si ferma: i ragazzi e bambini con autismo, disabilità intellettiva, sindromi genetiche in gruppo con educatori, musicisti e coetanei con e senza disabilità studiano un’ora a settimana brani del repertorio colto fino ad arrivare a sinfonie vere e proprie, che poi riproporranno nel saggio di fine anno.
Questo permette al ragazzo disabile di entrare in relazione e di vivere in un luogo di crescita motivante e divertente, condividendo emozioni con le proprie famiglie, con gli altri e con sé stessi.
E tu.
Che emozioni provi ascoltando musica?
dott.ssa Silvia Patroni