Un Grande Amore per la Musica: La Storia di Sasà
Ci sono storie che ci colpiscono profondamente, che ci insegnano che nulla può fermare la forza di volontà e il talento di un individuo. Soprattutto se esso ha un Grande Amore per la Musica. Nel panorama della musica emergono spesso storie di talenti eccezionali che sfidano ogni aspettativa.
Salvatore Uliano, noto affettuosamente come Sasà, è uno di quei bambini straordinari che ha dimostrato al mondo intero la sua eccezionalità nonostante le sfide che la vita gli ha posto davanti.
Salvatore Uliano, un bambino di 8 anni nato a Pompei e cresciuto tra Terzigno e Lauro di Nola, nella provincia di Napoli. Recentemente, dopo soli sei mesi di lezioni di pianoforte, Salvatore ha conquistato il primo premio al Concorso europeo dedicato al compositore Enzo Bonagura.
Ma la sua storia va ben oltre quella di un normale ragazzino. La musica per Salvatore rappresenta molto più di un semplice hobby o una passione; infatti, è stato diagnosticato con un autismo di primo livello, un autismo di altissimo funzionamento, come lo definiscono i medici. E proprio attraverso la tastiera del pianoforte, Salvatore e vi trova uno dei modi migliori per esprimere sé stesso. Grazie ad un grande amore per la musica.
Salvatore ha dimostrato sin da piccolo una serie di abilità straordinarie, con un talento particolare per la musica che brilla in modo unico.
Il legame magico con la musica
Il suo primo contatto con la musica risale al periodo in cui era ancora nel grembo di sua madre Michela. Prima del suo parto, la famiglia si trasferì nella casa dei suoceri a Terzigno, poiché era più vicina alla clinica in cui era programmata la sua nascita. Proprio nell’appartamento accanto, suo zio Fortunato, un appassionato di musica classica e insegnante di pianoforte, si esercitava regolarmente.
Michela aveva così l’opportunità di ascoltare ogni giorno le melodie del fratello, e notava come la musica rilassasse il bambino ancora nel grembo. Era evidente che la musica gli piacesse e, in qualche modo, riuscisse a comunicare attraverso di essa.
Era come se quel legame musicale si stesse già formando, creando un’atmosfera magica che avrebbe accompagnato Salvatore per tutta la vita.
Una diagnosi che apre nuove prospettive
Dopo i primi mesi di vita, i genitori di Salvatore, Francesco e Michela, si resero conto delle difficoltà relazionali del loro piccolo. Nonostante le difficoltà cognitive riscontrate nei primi anni di vita, è stato solo dopo alcune indagini mediche che i genitori hanno ricevuto la diagnosi di autismo di primo livello per Salvatore. Questo particolare tipo di autismo, definito dal personale medico come un autismo di altissimo funzionamento, fu un colpo al cuore per la famiglia.
Tuttavia, Sasà dimostrò un’intelligenza fuori dal comune quando si trattava delle cose che suscitavano il suo interesse.
Già all’età di tre anni sapeva leggere e scrivere, ma il suo fascino per il pianoforte di suo zio continuava ad attirare la sua attenzione. Quella musica che sentiva già nel grembo materno ora poteva ascoltarla con le sue orecchie e osservare dal vivo i rapidi movimenti delle dita che scorrevano sulla tastiera.
Un giorno, lo zio decise di cedergli per la prima volta la panchetta del pianoforte, e fu in quel momento magico che Salvatore dimostrò di essere in grado di memorizzare ogni movimento della mano dello zio e di riprodurlo perfettamente sulla tastiera. Sembrava rubasse l’arte con gli occhi.
Le prime note uscirono da lui con una naturalezza straordinaria. Aveva una memoria fotografica sbalorditiva, “Una memoria a larga scala”, come lo descrive suo padre Francesco. A soli 5 anni, era in grado di suonare qualsiasi brano. Non si limitava a copiare semplicemente i movimenti dello zio, ma leggeva e imparava immediatamente a memoria le note di uno spartito.
L’autismo ha portato il piccolo Sasà a trovare nella musica una forma di espressione e di comunicazione senza pari.
Il trionfo della musica
Nonostante la sua giovane età, Salvatore ha dimostrato una dedizione e un talento straordinari per il pianoforte, oltre che ad un grande amore per la musica.
La straordinaria bravura di Sasà al pianoforte ha attirato l’attenzione della Scuola Musicale Sant’Arpino di Scafati. Recentemente, Sasà ha partecipato al Concorso europeo dedicato al compositore Enzo Bonagura, dove ha lasciato tutti senza parole. In soli sei mesi di lezioni, ha imparato a suonare in modo così impressionante che ha vinto il primo premio.
Il suo sorriso radioso e la sua gioia contagiosa hanno conquistato il pubblico, mentre lui stesso si divertiva a suonare, inconsapevole del potere che la sua musica esercitava sulle persone.
Nonostante le sfide che l’autismo può presentare, Sasà ha affrontato il palcoscenico con sicurezza e passione, conquistando il primo premio e ricevendo una pioggia di applausi. La sua esibizione ha toccato il cuore di tutti coloro che l’hanno ascoltato, dimostrando che la musica è un linguaggio universale capace di superare le barriere e di connettere le persone in modo profondo.
Un messaggio di speranza e ispirazione
Forse non si rende nemmeno conto di quanto la sua musica abbia un impatto sulla gente, poiché suonare per lui è come un gioco. Grazie alla sua straordinaria memoria, il pianoforte diventa un gioco più facile rispetto agli altri. È capace di ricordare tutto: eventi, schemi, numeri, note, melodie, pause e ritmi. I medici definiscono il suo autismo come un autismo di altissimo funzionamento, ma per chi ascolta la sua musica, è un prodigio.
La storia di Salvatore Uliano è un esempio vivido di come la musica possa diventare un linguaggio universale. Così è possibile superare le barriere dell’autismo e ispirare le persone in modo straordinario. La sua dedizione e il suo talento eccezionale sono un faro di speranza per tutti coloro che affrontano difficoltà simili.
Salvatore, con la sua unicità e un grande amore per la musica, è destinato a lasciare un’impronta duratura nel mondo e a diffondere un messaggio di inclusione, forza interiore e possibilità illimitate.
La sua musica è un dono che ha il potere di emozionare e di trasmettere un messaggio di inclusione e possibilità illimitate. Salvatore, con la sua unicità e un grande amore per la musica, sta aprendo nuove strade e lasciando un’impronta indelebile nel mondo.
La sua storia è una testimonianza di determinazione, passione e resilienza che ci ricorda l’importanza di guardare oltre le etichette e di abbracciare il potenziale unico di ogni individuo. Sasà è destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia della musica. Ispirerà le persone di tutte le età a perseguire i propri sogni, indipendentemente dalle difficoltà che possono incontrare lungo il cammino.
La scoperta delle Abilità ad Altravoce
Qui ad Altravoce, scopriamo e riscopriamo le Abilità tramite l’utilizzo della Musica. Durante il Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, grazie all’utilizzo del metodo Esagramma, promuoviamo lo sviluppo delle abilità relazionali di bambini, ragazzi e adulti affetti da sindrome dello spettro autistico, disabilità intellettive e sindromi genetiche, offrendo loro un’opportunità di apprendimento che altrimenti potrebbero faticare a trovare.
Questo approccio non solo mira all’inclusione, ma consente a queste persone di imparare a suonare strumenti e brani musicali importanti e riconosciuti. proprio come farebbe una persona senza disabilità. Attraverso il metodo Esagramma, che vanta oltre 40 anni di esperienza nel campo della Musica e della Disabilità, Altravoce si impegna costantemente nella ricerca e nell’applicazione di pratiche che uniscono la sfera musicale e la psicopedagogia, arricchendo il valore di questa proposta.
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L’obiettivo fondamentale di Altravoce è quello di far sentire importanti le persone fragili e, soprattutto, di favorire la loro inclusione nella società. Insieme a coloro che non hanno disabilità. Attraverso l’influenza della musica sulla vita delle persone, in questo caso si apre un nuovo scenario che permette loro di affrontare la propria condizione in modo completamente diverso.
Dott.ssa Silvia Patroni