Aaron e Leo: un’amicizia a quattro zampe
Nella vita di Leo, undici anni, è arrivato un vero e proprio angelo custode sotto forma di un adorabile cucciolo di Labrador di nome Aaron. Crescendo insieme, Leo e Aaron hanno instaurato un rapporto speciale, una vera e propria amicizia a quattro zampe. Il che ha apportato cambiamenti significativi nella vita di Leo e della sua famiglia.
Oltre a fornire supporto emotivo e aiutare Leo ad affrontare l’autismo, Aaron ha aperto nuove porte di autonomia e relazioni sociali per il giovane ragazzo.
Un’amicizia a quattro zampe
La madre di Leo, Cristina Finazzi, fondatrice di Spazio Blu Autismo, racconta come l’arrivo di Aaron sia stato fondamentale per aiutare Leo a trovare nuovi interessi e a connettersi con il mondo che lo circonda.
Aaron, addestrato specificamente per la disabilità motoria e cognitiva, ha incontrato Leo a ottobre 2022 e l’affinità tra i due è stata immediata. Oltre a essere coinquilini, Aaron dorme nella stessa stanza di Leo e lo sveglia ogni mattina. Questo ha portato un sorriso costante sul viso di Leo, rendendo le mattine meno stressanti e più piacevoli.
Una storia di solidarietà
Durante una domenica fuori porta, la famiglia varesina ha deciso di salire a Bergamo Alta utilizzando la funicolare. Tuttavia, si sono scontrati con la rigidità delle regole di trasporto che richiedono agli animali di essere muniti di museruola. Nonostante Aaron fosse un Labrador di natura docile e addestrato a stare accanto a Leo, non è stata concessa alcuna eccezione alle regole.
Una storia, questa, che mette in luce il potere positivo che scaturisce dallo spirito di solidarietà.
La reazione dei presenti
Infatti, la delusione e la frustrazione sul volto della famiglia hanno colpito le persone in fila in quel momento, e ciò che è successo successivamente è stato sorprendente.
La solidarietà si è scatenata tra la gente comune in coda alla funicolare, che hanno espresso il loro disappunto, affermando che se Leo e Aaron non fossero stati autorizzati a salire, nemmeno loro sarebbero saliti.
È stato un gesto di empatia e sostegno che ha unito le persone in quel momento.
Un sostegno prezioso
Aaron non è solo un compagno di giochi per Leo, ma svolge un ruolo essenziale nel supportarlo nelle sue routine quotidiane. Dal momento in cui Leo si sveglia fino a quando esce di casa, Aaron è sempre al suo fianco. Il cane di assistenza aiuta Leo ad affrontare le crisi, riducendo la sua ansia. La loro non è solo un’amicizia a quattro zampe, bensì si nota come Aaron sia terapeutico per Leo.
Il cane riesce a percepire e prevenire le situazioni che potrebbero provocare ansia a Leo, fornendo un senso di sicurezza e stabilità.
Inoltre, una delle conseguenze più sorprendenti dell’amicizia a quattro zampe tra Aaron e Leo sono le frequenti passeggiate che intraprendono insieme. Queste passeggiate non solo consentono a Leo di uscire di casa volentieri, ma anche di interagire con altre persone.
Uno stimolo per il cambiamento
La reazione compatta dei presenti ha colpito il macchinista della funicolare, che ha deciso di fare uno strappo alla regola.
È stato riconosciuto che, sebbene le norme dovessero essere rispettate, la situazione richiedeva una riflessione.
La cultura può fornire uno stimolo per migliorare le regole quando ci sono situazioni eccezionali come questa.
Cristina, al termine della gita, ha commentato con emozione la bellezza della solidarietà e dell’umanità dimostrate in quell’occasione.
Una nuova qualità di vita
L’arrivo di Aaron nella vita di Leo ha portato un cambiamento significativo per lui e la sua famiglia.
Oltre a fornire sostegno emotivo e aiutare Leo ad affrontare l’autismo, Aaron ha contribuito a migliorare la qualità della vita di Leo e di tutta la famiglia. La loro amicizia ha creato relazioni, superato barriere e diffuso maggiore consapevolezza sull’autismo.
Grazie all’amore incondizionato e alla presenza di Aaron, Leo e la sua famiglia hanno ora più motivi per sorridere e affrontare ogni giorno con speranza e felicità.
Un’umanità che si mostra prossima
La storia di Leo e Aaron a Bergamo Alta sulla funicolare è un esempio di come la solidarietà e l’empatia possano superare le rigide regole per permettere a persone con disabilità di vivere esperienze piene di normalità.
La reazione dei presenti ha dimostrato che, quando la gente si unisce in sostegno di una causa giusta, possono verificarsi cambiamenti positivi.
È un richiamo a riflettere sulla necessità di adattare le norme quando la situazione lo richiede, mostrando così la vera essenza dell’umanità.
Altravoce e l’Accessibilità
Qui ad Altravoce dedichiamo il nostro impegno quotidiano a garantire che le persone affette da autismo, sindromi genetiche rare e disabilità intellettive, insieme ai loro caregiver, possano godere di una vita di qualità.
Per raggiungere questo obiettivo, adottiamo il metodo Esagramma, che ci consente di costruire il percorso di vita delle persone disabili a partire dalla musica sinfonica, all’interno di un ambiente di gruppo, indipendentemente dalle loro abilità individuali. Grazie a questo approccio, offriamo alle persone con disabilità, anche di grave entità, l’opportunità di sfruttare la complessità della musica sinfonica come strumento riabilitativo e inclusivo.
Il nostro intento è scoprire la vocazione individuale di ogni ragazzo, persino di coloro che presentano una disabilità grave. Desideriamo che essi abbiano accesso a una vita degna di essere vissuta. Così come per la maggioranza delle persone senza disabilità, le nostre giornate sono per lo più dedicate al lavoro che amiamo, riteniamo che lo stesso debba valere anche per coloro che affrontano autismo, disabilità intellettive o sindromi genetiche.
Ma cosa accade quando una persona presenta gravi difficoltà motorie? Questo non costituisce un ostacolo insormontabile. Ogni minimo gesto, grazie all’innovazione metodologica e tecnologica, può contribuire in un contesto lavorativo protetto che apporta benefici tangibili anche ad altre persone.
Siamo profondamente impegnati nell’offrire opportunità e inclusione a tutti i nostri ragazzi, permettendo loro di condurre una vita gratificante e significativa, superando le sfide che la disabilità può presentare.
Dott.ssa Silvia Patroni