Un Videogioco Inclusivo in cui Chiunque può Sentirsi Rappresentato: Overwatch
Il videogioco Overwatch è stato rilasciato il 24 maggio 2016 per varie piattaforme tra cui PlayStation, Xbox, e Microsoft Windows e da li ha gettato le basi per diventare il primo videogioco inclusivo sotto tutti gli aspetti.
Creato da Blizzard Entertainment e distribuito da Activision Blizzard, è un sparatutto in prima persona di squadra e fin dall’inizio, i creatori hanno manifestato l’intenzione di porre l’enfasi principale del progetto sulla creazione di un videogioco inclusivo.
Questo impegno nello sviluppare un videogioco inclusivo ha spinto Blizzard Entertainment a un’analisi approfondita sul percorso da intraprendere.
Il team di sviluppo ha inizialmente focalizzato la sua attenzione sull’identificare i gruppi sottorappresentati all’interno dei giochi, cercando di comprendere chi fossero e come potessero essere inclusi nel panorama videoludico.
Ma di cosa parla Overwatch?
Come già accennato, Overwatch è un videogioco d’azione che narra la storia di un futuro distopico in cui i robot hanno una propria coscienza e vivono una vita simile alla nostra, tra lavoro, casa, amici e passioni.
Purtroppo, proprio come nel mondo reale, non tutti riescono ad apprezzare e comprendere la diversità, il che porta alla discriminazione e all’esclusione dell’innocente comunità degli “Omnic” (Uomini-macchina).
Questa situazione già tesa si trasforma presto in un conflitto globale, in cui macchine e umani si combattono senza una ragione apparente.
Queste premesse possono farlo sembrare tutto il contrario di un videogioco inclusivo; tuttavia, è proprio in questo mondo distrutto dalla guerra che nasce Overwatch, un gruppo di eroi impegnato a ripristinare la pace sulla Terra.
Come gli eroi di Overwatch lo rendono un videogioco inclusivo
Attualmente, nel 2023, disponiamo di 38 eroi assolutamente unici, ognuno con comportamenti, abbigliamenti, provenienze ed equipaggiamenti completamente diversi.
Ognuno dei 38 personaggi è utilizzabile nel gioco e, come accennato in precedenza, ciascuno di loro possiede armi, abilità e una storia unica che li distingue dagli altri.
Overwatch si è dedicato a esplorare e presentare le narrazioni delle culture più antiche e diverse del mondo attraverso i suoi personaggi. Nel gioco, osserviamo ninja che combattono contro un dittatore robotico e cavalieri che si confrontano con gli ultimi eredi di antichi stili di combattimento africani.
Questo videogioco ha sinceramente cercato di includere un eroe per ogni tipologia di personalità, interesse e, persino, rappresentare le varie disabilità.
Adattare i personaggi di un opera ad un contesto inclusivo
Overwatch offre un gioco eccellente, divertente e vivace, senza rappresentazioni violente e con particolare attenzione a non escludere o offendere nessuno.
Dalle diverse opzioni per personalizzare i comandi di gioco, si capisce già un’attenzione speciale verso i giocatori che potrebbero avere difficoltà nell’usare un controller o una tastiera. Tuttavia, l’impegno per l’inclusione non si finisce qui.
Ora vi parlerò di alcuni dei personaggi più affascinanti e amati di questo videogioco:
Lùcio
Parlando di personaggi ammirati e simboli di inclusione, è impossibile non menzionare Lùcio, il DJ brasiliano affetto da ADHD e cresciuto nelle favelas che ora sostiene la sua causa per l’uguaglianza, aiutando i suoi compagni di battaglia con la sua musica terapeutica.
Da molto giovane, è stato coinvolto in un incidente che gli ha causato la perdita di entrambe le gambe. Tuttavia, anziché scoraggiarsi, questo evento ha rafforzato la sua determinazione. In seguito si procurerà delle protesi modificate che gli consentono di camminare e pattinare su ogni tipo di superficie, compresi i muri.
Symmetra
Opposta in tutto e per tutto a Lùcio, Symmetra è una donna di origine indiana che lavora per un’organizzazione il cui scopo è “ripristinare l’ordine”, eliminando tutto ciò che disturba la “pace”.
Seguendo gli ordini dei suoi superiori e influenzata dal suo disturbo ossessivo-compulsivo, Symmetra si impegna a ripulire il mondo da ogni forma di caos. Purtroppo, questo comporta l’eliminazione di forme artistiche come la pittura o la musica, etichettate come “caotiche”.
Sigma
Sigma invece è la perfetta rappresentazione per chi ha delle carenze a livello intellettivo. Da giovane il suo genio smisurato gli ha permesso di raggiungere traguardi incredibili ma purtroppo lo ha anche spinto alla follia.
Dopo aver aperto un buco nero con le sue mani, e non essendo stato in grado di richiuderlo, è stato forzato a “Ascoltare il suono dell’universo” suono che ancora ad oggi rimbomba nella sua mente.
Sigma è un genio tormentato da lampi di genio, crisi di identità e da una pericolosa associazione criminale che lo spinge a commettere atti malvagi. Afflitto da una schizofrenia, è tormentato da suoni che da anni infestano la sua mente.
Che scopo ha creare un videogioco inclusivo?
Nella vita di tutti i giorni ci troviamo sempre di fronte a degli stereotipi e giochi come Overwatch dimostrano quanto questi siano antiquati e incorretti.
Ancora oggi pregiudizi come il razzismo, l’omofobia e l’abilismo sono ancora problemi gravi con cui dobbiamo combattere ogni giorno.
Avere un cast di personaggi così ampio e vario permette a chi si è sempre sentito fuoriluogo ad immedesimarsi e sentirsi rappresentato.
Altravoce contro i pregiudizi e l’esclusione sociale
Overwatch ha mostrato al mondo che una persona con una disabilità intellettuale o fisica non vale meno degli altri e che può vivere una vita meravigliosa proprio come tutti.
Presso Altravoce, ci teniamo a ribadire che avere una disabilità non significa mancare di abilità, ma piuttosto richiede una lotta maggiore per raggiungere gli stessi obiettivi di coloro che non ne hanno.
E così come Lùcio, Symmetra e Sigma tutti coloro che soffrono di disabilità si impegnano e combattono per vivere al meglio le loro vite senza doversi precludere nulla e per questo meritano il nostro rispetto non la nostra compassione.