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È a rischio il diritto allo studio degli studenti con disabilità

Una recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 1798/2024) ha sollevato preoccupazioni sul diritto allo studio degli studenti con disabilità.
La sentenza permette agli enti locali di ridurre le ore di assistenza scolastica previste per questi studenti, se mancano i fondi.
Questa decisione potrebbe mettere in pericolo il supporto necessario per garantire l’inclusione scolastica.

Il caso

Nel 2022, i genitori di un ragazzo con disabilità hanno visto ridotte le ore di assistenza scolastica da 13 a 7, nonostante il Piano Educativo Individualizzato (PEI) ne prevedesse di più.
Dopo aver fatto ricorso prima al TAR e poi al Consiglio di Stato, la loro richiesta di ripristinare le ore è stata respinta.
Secondo la sentenza, il PEI, che dovrebbe garantire un’educazione personalizzata, non è vincolante e può essere ridotto se il comune non ha abbastanza soldi.

Cosa è il PEI e perché è importante?

Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è uno strumento essenziale per gli studenti con disabilità.
Viene elaborato da un gruppo di esperti, genitori e insegnanti, e serve a stabilire quante ore di supporto sono necessarie per l’inclusione scolastica. Tuttavia, la sentenza del Consiglio di Stato considera il PEI solo una “proposta” e non un obbligo, permettendo agli enti locali di ridurre l’assistenza in base al bilancio.

Il rischio di ridurre l’inclusione scolastica

La sentenza si basa sul principio di “accomodamento ragionevole”, stabilito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Questo principio dice che i cambiamenti devono essere fatti solo se non richiedono troppi costi.
Questo però rischia di trasformare il diritto all’inclusione in una scelta subordinata ai soldi disponibili, rendendo difficile per molti studenti con disabilità ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno.

La protesta delle associazioni e delle famiglie

Le associazioni che difendono i diritti delle persone con disabilità, come l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), hanno criticato duramente la sentenza.
Il presidente dell’AIPD, Gianfranco Salbini, ha dichiarato che il diritto allo studio degli studenti con disabilità non può essere subordinato alle disponibilità economiche.
Le famiglie e gli insegnanti hanno iniziato a protestare in diverse città, chiedendo che lo Stato garantisca risorse adeguate per l’inclusione scolastica.

La riduzione delle ore di sostegno

Non è la prima volta che si parla di tagli all’assistenza scolastica per gli studenti con disabilità.
Le famiglie denunciano da anni queste riduzioni.
Ma con questa sentenza, la situazione potrebbe peggiorare, poiché la mancanza di fondi giustifica ufficialmente la riduzione delle ore di assistenza, contrariamente a quanto stabilito in precedenza dalla Corte Costituzionale, che aveva affermato che il diritto allo studio non può essere limitato per motivi economici.

Il diritto all’istruzione degli studenti con disabilità è un diritto fondamentale che non dovrebbe dipendere dai bilanci comunali.
Le istituzioni devono garantire risorse adeguate per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro necessità.
La recente sentenza potrebbe portare a una riduzione delle tutele per questi studenti, ma famiglie e associazioni sono già in lotta per difendere questo diritto, e la battaglia è appena iniziata.

Giulia Gaioni

Volontaria Altravoce

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