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Opportunità lavorative per persone con lo spettro autistico

Il tema dell’inserimento lavorativo delle persone con spettro autistico (DSA, ovvero disturbi dello spettro autistico) è di grande rilevanza sociale e civile.
Secondo una ricerca dell’Istat, in Italia solo il 20% delle persone con autismo ha una professione. Avevamo già parlato di un tema così importante, la scorsa volta in merito a chi ha la sindrome di Asperger e il contesto del lavoro.
Fortunatamente, grazie al lavoro di associazioni, enti pubblici e privati, sono attive numerose iniziative a livello nazionale per promuovere la formazione, l’orientamento e gli inserimenti lavorativi delle persone autistiche.

Progetti regionali e nazionali

In Lombardia, l’AutAcademy offre percorsi formativi a giovani autistici tra i 16 e i 29 anni, spaziando tra cura del verde, informatica, arte e fotografia.
Il programma ha già prodotto risultati tangibili: oltre 200 ore di lezioni, 9 tirocini attivati e 6 contratti di lavoro firmati.

In Abruzzo, la provincia di Chieti ha varato un fondo di 628.000 euro per favorire interventi dedicati alle persone con disturbo dello spettro autistico. In Sicilia, il progetto InterPares a Messina sviluppa percorsi innovativi di apprendimento e supporto. Utilizza tecnologie di tele-abilitazione, robotica e serious games, per migliorare competenze cognitive, comportamentali e comunicative.

Iniziative private

Il programma #coloriamolinvisibile di Adecco mira a promuovere l’inclusione lavorativa delle persone autistiche, aiutandole a riconoscere le proprie competenze e a costruire relazioni efficaci con colleghi e superiori. Ventiquattro persone hanno già avuto l’opportunità di seguire percorsi di orientamento ed educazione al lavoro, dalla stesura del CV alla costruzione di un progetto professionale.

Opportunità e sfide legislative

Conoscerai sicuramente le due leggi più importanti. La legge 112/2016, nota come “Dopo di noi” è fondamentale per la promozione dell’autonomia delle persone con disabilità, istituendo un fondo per programmi di inserimento lavorativo.
Ma anche la legge 134/2015 promuove progetti finalizzati all’inserimento sociale e lavorativo delle persone con autismo, valorizzandone le capacità. Tuttavia, nonostante queste leggi, permangono difficoltà legate alla comunicazione e all’inclusione tra lavoratori.

Esempi virtuosi

A Milano, l’iniziativa Specialisterne offre formazione e opportunità lavorative in consulenza informatica a persone con autismo ad alto funzionamento. PizzAut è il primo locale in Europa completamente gestito da ragazzi autistici. Ed è un altro esempio di successo (e come noi partner de I Bambini delle Fate di Franco e Andrea Antonello).
Progetti come questi dimostrano che l’autismo può essere una risorsa preziosa per il mondo del lavoro.

Mestieri adatti e supporto necessario

Come chiunque, anche le persone con autismo possiedono capacità eccezionali che possono essere reinvestite in vari settori. Attenzione però a non considerare tutte le persone autistiche come “Rainman” della situazione: non è così.
Ad esempio, chi ha un autismo può essere portato (può, mi raccomando) verso la precisione e l’attenzione ai dettagli. Tali soft skills sono molto apprezzate in ruoli come la gestione del magazzino o la preparazione di prodotti artigianali.
È essenziale, però, che le aziende siano preparate e sensibili alle esigenze specifiche di questi lavoratori, offrendo ambienti di lavoro adatti e flessibili, e su questo c’è molto da fare!

Vantaggi per le aziende

Assumere persone con autismo può portare vantaggi significativi alle aziende, grazie alle capacità uniche di alcune persone con tratti autistici come una memoria ferrea, la cura nel rispetto delle regole e la precisione nei compiti ripetitivi.
Tuttavia, è fondamentale che le aziende si preparino adeguatamente, sensibilizzando il personale e adattando l’ambiente di lavoro per accogliere al meglio i dipendenti con questa condizione (che a livello accademico non è considerata “disabilità” ma una “condizione d’esistenza”).

I risultati

L’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico in Italia è un percorso complesso ma necessario.

Questi risultati, ma anche solo a livello di iniziative (ovvero idee da mettere in campo) anni fa erano impensabili e impensate.
Grazie a leggi mirate, progetti regionali e iniziative private, si stanno creando sempre più opportunità per valorizzare le capacità delle persone autistiche e favorirne l’inclusione sociale.
Il problema dei progetti è sempre uno: la grande e costosa burocrazia. Ma è essenziale continuare su questa strada, promuovendo una maggiore consapevolezza e preparazione nei titolari di azienda, per garantire un futuro migliore e più inclusivo per tutti.

Giulia Gaioni

Volontaria Altravoce

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