“Ti Insegnerò A Volare”: Un Omaggio Ad Alex Zanardi
Nel 2018, Roberto Vecchioni e Francesco Guccini hanno collaborato per creare il brano “Ti insegnerò a volare”, parte dell’album L’infinito.
Questa canzone, è dedicata ad Alex Zanardi, un uomo la cui straordinaria forza di volontà lo ha reso un simbolo di resilienza.
Attraverso la storia di Zanardi, i due cantautori offrono un messaggio alle nuove generazioni: sfidare l’impossibile e trovare la forza interiore per superare ogni ostacolo.
Il testo della canzone
La stanza ad Indianapolis è buia ma ricordo ricordo il tuono e il pubblico e un universo sordo poi che mi vien da ridere e faccio per alzarmi che oggi devo correre e sto facendo tardi poi che mi guardo e vedo ma ci son le stelle fuori e un mare di colori E se non potrò correre e nemmeno camminare imparerò a volare imparerò a volare Se partirai per Itaca ti aspetta un lungo viaggio un mare che ti spazza via i remi del coraggio la vela che si strappa e il cielo in tutto il suo furore però per navigare solo ragazzo, basta il cuore qui si tratta di vivere non di arrivare primo e al diavolo il destino E se non potrai correre e nemmeno camminare ti insegnerò a volare ti insegnerò a volare Mica si dice inverno se vien giù quel po' di neve mica finisce il giorno se di notte il sogno è breve questa vita è una donna che ti ama come sei questa vita è un amore che non ti tradisce mai questo venire al mondo è stato un gran colpo di culo pensa se non nascevi E se non potrai correre e nemmeno camminare ti insegnerò a volare ti insegnerò a volare Mica son le stelle a farlo e i santi men che meno te lo fai tu il destino e se non potrai correre e nemmeno camminare ti insegnero' a volare ti insegnero' a volare
Alex Zanardi: una vita dedicata alla sfida
La vita di Alex Zanardi è un racconto di sfide e rinascite.
Nato a Bologna il 23 ottobre 1966, Zanardi ha iniziato la sua carriera come pilota automobilistico, partecipando a competizioni di altissimo livello come la Formula 1 e il campionato CART negli Stati Uniti, dove ha vinto due titoli nel 1997 e nel 1998.
Tuttavia, il 2001 segna una svolta drammatica nella sua vita.
Durante una gara al Lausitzring, in Germania, Zanardi fu coinvolto in un terribile incidente che gli costò l’amputazione di entrambe le gambe.
La sua vita, e la sua carriera, sembravano compromesse, ma Zanardi non si è arreso.
Dopo una lunga riabilitazione, ha deciso di reinventarsi, affrontando nuove sfide con un’incredibile determinazione.
La rinascita: dal paraciclismo alle Paralimpiadi
Nonostante l’incidente, Zanardi ha trasformato la tragedia in un’opportunità.
Decise di dedicarsi al paraciclismo, una disciplina che richiede forza, resistenza e una mentalità vincente.
Con il tempo, non solo è tornato a competere, ma è diventato uno dei migliori al mondo in questa disciplina, vincendo quattro medaglie d’oro paralimpiche: due ai Giochi di Londra nel 2012 e altre due a Rio de Janeiro nel 2016.
Ha anche conquistato diversi titoli mondiali su strada, dimostrando che le limitazioni fisiche possono essere superate con la forza di volontà.
Oltre ai successi sportivi, Zanardi ha svolto il ruolo di conduttore televisivo, contribuendo a far conoscere il paraciclismo e il suo esempio di vita al grande pubblico.
La sua storia, segnata dal coraggio e dalla resilienza, ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo, trasformandolo in un’icona non solo nello sport, ma anche nella vita.
“Ti insegnerò a volare”: la metafora della vita di Alex Zanardi
La canzone “Ti insegnerò a volare”, scritta da Vecchioni e cantata in duetto con Guccini, ripercorre la storia di Zanardi e ne fa una metafora universale. Le parole del brano evocano l’immagine di un uomo che, anche quando sembra impossibilitato a camminare, trova la forza per volare. “Se non potrai correre e nemmeno camminare, ti insegnerò a volare” è il ritornello che rappresenta alla perfezione la filosofia di Zanardi: la vita è fatta di ostacoli, ma ciò che conta è come li affrontiamo.
La canzone si ispira ai versi di Costantinos Kavafis, poeta greco, la cui poesia Itaca sottolinea l’importanza del viaggio, inteso non solo come percorso fisico, ma come crescita interiore. In questo senso, Zanardi diventa l’Ulisse moderno, un eroe che sfida il mare in tempesta della vita con coraggio e determinazione, trovando la sua Itaca non tanto nell’arrivo, ma nell’esperienza stessa del viaggio.
Alex Zanardi: esempio di resilienza e positività
Alex Zanardi non è conosciuto solo per le sue imprese sportive, ma anche per la sua capacità di affrontare le sfide della vita con un atteggiamento positivo.
Celebre è la sua dichiarazione: “Se non avessi avuto l’incidente in cui ho perso le gambe, ora non sarei così felice”, questo pensiero riflette la sua capacità di trasformare la sofferenza in opportunità.
Anziché concentrarsi su ciò che ha perso, Zanardi si è concentrato su ciò che aveva ancora e su come poteva costruire una nuova vita.
Nonostante le difficoltà, Zanardi è riuscito a dimostrare che la disabilità non è un ostacolo insormontabile, ma una condizione che può essere affrontata e superata con la giusta mentalità.
“La vita che conduco ora non ha niente in meno rispetto a quella di prima”, ha affermato, spiegando che, con determinazione e impegno, è possibile trovare alternative e nuove vie per vivere appieno.
Il messaggio di speranza per le nuove generazioni
Con “Ti insegnerò a volare”, Vecchioni e Guccini non solo celebrano la figura di Zanardi, ma lanciano un messaggio chiaro alle nuove generazioni: non arrendersi mai di fronte alle difficoltà.
In un mondo che spesso appare precario e incerto, il brano invita i giovani a guardare oltre le difficoltà immediate e a cercare dentro di sé la forza per affrontare le sfide della vita.
La passione per la vita, come dice Vecchioni, è più forte del destino.
La storia di Zanardi ne è la prova: non importa quante volte cadi, ciò che conta è come ti rialzi e come scegli di affrontare il viaggio, proprio come Ulisse nel poema di Kavafis..
La poesia di Kavafis: “Itaca” come metafora del viaggio della vita
Un elemento centrale di “Ti insegnerò a volare” è l’influenza della poesia “Itaca” di Costantinos Kavafis, che offre una potente metafora del viaggio della vita. Questa poesia narra il ritorno di Ulisse verso la sua patria, Itaca, ma non si concentra sull’arrivo, quanto sul percorso stesso, pieno di avventure, ostacoli e momenti di scoperta. Il viaggio verso Itaca diventa così un simbolo di crescita personale, una riflessione sull’importanza delle esperienze vissute lungo il cammino.
Kavafis ci ricorda che non è tanto la meta a contare, quanto le lezioni apprese durante il viaggio. Ecco il testo della poesia:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, né nell’irato Poseidone incapperai se non li porti dentro se l’anima non te li mette contro. Devi augurarti che la strada sia lunga. Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti. Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio; senza di lei, mai ti saresti messo sulla via. Nulla di più ha da darti. E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Proprio come Ulisse, Zanardi ha affrontato un viaggio fatto di difficoltà, ma anche di grandezza.
La sua Itaca è la sua capacità di superare le sfide, di non fermarsi mai davanti agli ostacoli, continuando a cercare nuove vie per vivere una vita piena e soddisfacente.
Giulia Gaioni
Volontaria Altravoce