Terry Fox: Una Corsa Leggendaria Contro Il Cancro

Come spesso amo ripetere, la disabilità e la malattia hanno sovente consegnato alla storia imprese e vite straordinarie. Insegnamenti di coraggio, lotta, altruismo e sensibilizzazione. Proprio il 28 giugno, ricorre l’anniversario della morte di Terrance Stanley Fox, detto Terry, avvenuta il 28 giugno 1981. Spentosi a soli 23 anni, nella sua breve vita ha saputo regalarci una grande storia di umanità, altruismo e coraggio, oltre che ad aver ispirato il mondo intero con una corsa leggendaria.

La Passione Per lo Sport e L’Educazione Fisica

Terry Fox nasce in Canada, a Winnipeg. Fin da giovane sviluppa una passione e predisposizione per l’attività sportiva. Sostenuto sempre da un carattere motivato e determinato. Già negli anni scolastici si appassionò di nuoto e pallacanestro, diventando titolare nella squadra della scuola secondaria, la Port Coquitlam Senior Secondary School, che sarà poi ribattezzata in suo onore “Terry Fox Secondary School”. Sviluppa in quegli anni la volontà di fare dello sport anche il suo mestiere; nasce in lui infatti il desiderio di diventare insegnante di educazione fisica. Ottenuto il diploma, iniziò gli studi all’università della chinesiologia, ovvero la scienza che studia il movimento del corpo umano e non umano in ogni sua forma.

L’incidente e la Malattia

La vita di Terry Fox subisce purtroppo un brutto colpo, all’età di 18 anni. Il 12 novembre 1976, Terry resta vittima di un incidente stradale riportando un trauma al ginocchio destro. La situazione inizialmente non appare grave. Purtroppo, qualche tempo dopo, nel 1977, il dolore al ginocchio non passa, neanche col trascorrere del tempo. Terry, effettua allora una visita specialistica, e scopre di avere un osteosarcoma, ovvero un tumore maligno del tessuto osseo che colpisce principalmente le ossa lunghe, quali femore, tibia ed omero. Tumore che, purtroppo, ha spesso la tendenza a metastatizzare ai polmoni e al midollo osseo. Per provare a fermare la malattia i medici dai quali era in cura provano così ad effettuare l’amputazione della gamba destra, sostituita da una protesi e sottopongono Terry a dei cicli di chemioterapia. Terry Fox affronta tutto questo con grande fiducia, perché viene per altro informato dai medici che la percentuale di guarigione in persone affette da osteosarcoma si attestava intorno al 50%. Al contrario, comincia a provare amarezza scoprendo quanti pochi soldi venivano raccolti proprio sulla ricerca di questa malattia.

La Maratona della Speranza di Terry Fox: Un’Impresa Immortale

Già poche settimane dopo l’amputazione della gamba destra Terry Fox ricomincia a camminare, con coraggio e forza di volontà. Ricomincia anche ad allenarsi con l’aiuto di una protesi, con l’idea di riuscire a completare una maratona. Ispirato in questo da Dick Traum, la prima persona con una gamba sola a finire la Maratona di New York, nel 1976. Terry però desidera fare qualcosa di molto più difficile: attraversare tutto il Canada, il suo paese, a piedi, percorrendo ogni giorno la lunghezza di una maratona, 42 chilometri. Per prepararsi si allena per bene 14 mesi. Scrive quindi alla “Canadian Cancer Society” per informarla del suo intento di raccogliere fondi per la ricerca sulla malattia e chiede a varie aziende la disponibilità a fare da sponsor per la corsa. Ottenne che:

• la Ford dona un camper, che sarebbe stato usato dall’amico di Terry, Doug Alward, per seguirlo e prestargli assistenza lungo il percorso.
• la compagnia petrolifera Imperial Oil dona la benzina per il camper.
• La Adidas dona le scarpe usate da Terry Fox per correre la maratona

“Tutto è Possibile se Ci Provi”

L’impresa viene battezzata “Marathon of Hope”, cioè “Maratona della speranza”. Ha inizio il 12 aprile 1980 vicino all’oceano Atlantico nella città più orientale del Canada, San Giovanni di Terranova. Man mano che Fox procede lungo il suo paese sempre più persone scoprono di questa iniziativa e si raccolgono lungo il suo percorso per fare delle donazioni per la ricerca.

Purtroppo, la corsa di Terry Fox termina dopo 143 giorni e ben 5.373 chilometri di corsa effettuata. Termina il primo settembre 1980 a Thunder Bay, in Ontario, nemmeno a metà del percorso. Questo perché le masse tumorali che gli si erano sviluppate nei polmoni gli impediscono di andare avanti. Nonostante la Maratona non venne terminata, Fox raccoglie da solo 1,7 milioni di dollari e diviene, in Canada ed in tutto il mondo, un simbolo di coraggio ed impegno contro il Cancro. Successivamente la CTV Television Network organizza una raccolta fondi in suo nome che ottiene un incredibile successo e permette di raccogliere più di 10 milioni di dollari.

La Morte di Terry Fox e La Sua Immortale Eredità

Quasi un anno dopo la sua straordinaria impresa, Terry Fox entra in coma e muore, il 28 giugno 1981, poco prima di compiere 23 anni. Quel giorno il governo canadese ordina di mettere a mezz’asta le bandiere dell’intero Stato, un onore che fino ad allora era stato riservato solo a statisti. Il ricordo dell’impresa di Fox ha poi continuato a ispirare e stupire, anche negli anni successivi, tant’è che nel 1999 un sondaggio nazionale canadese lo nomina il più grande eroe del paese.

La “Terry Fox Run” e La Fondazione

Dopo la sua morte nasce la “Terry Fox Run”, una corsa non competitiva che nel settembre di ogni anno si svolge in molte località diverse. Questa corsa ha lo scopo di tenere viva la memoria di Terry Fox raccogliendo fondi per la ricerca oncologica. In seguito Steve Fonyo, sopravvissuto al cancro, percorrerà con la gamba sinistra amputata la distanza che mancava a Terry per finire la sua “Maratona della speranza”.
La storia di Terry Fox colpisce e sempre vivrà. Ad AltraVoce raccontiamo spesso quanto la disabilità e la malattia portano spesso al mondo storie di coraggio, di determinazione, storie che ispirano il mondo, per sempre. Oltre a scuole, statue, vie e manifestazioni benefiche in varie città, il lascito più importante dell’esperienza di Terry Fox è la fondazione omonima che prosegue il suo obiettivo nella lotta contro il cancro. Fondazione che fino al 2018 ha raccolto oltre 750 milioni di dollari.

Giada Franzoni