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Volontariato: Salute e Benessere Dopo Il Pensionamento

Hai dato la tua vita al tuo lavoro e negli anni hai sempre pensato al Volontariato. Ora che sei in pensione stai pensando a cosa fare. Le giornate si sono svuotate.

All’inizio è entusiasmante. Dopo decine di anni di lavoro puoi goderti davvero la vita, se hai la fortuna di essere in salute. Ma dopo un po’ le giornate diventano troppo lunghe: hai perso la missione nella tua vita.

Se sei in età pensionata in realtà sei ancora giovane. Ti consideri ancora giovane. Nulla a che vedere con i tuoi genitori quando avevano la tua età. Loro si che erano anziani. Ma tu no. Loro si che sono andati in una casa di riposo. Ma tu no.

Come fare?

Il Volontariato E’ Fonte Di Benessere

Se il senso di inutilità che percepisci non ti convince del tutto, allora considera quello che la ricerca ha scoperto dopo lunghi periodi di studio su come il volontariato aiuta a ridurre le conseguenze di non avere più un “perché”, un “grip”, un motivo nella tua vita. A livello emotivo, fisico e mentale, sulle persone in generale, ma soprattutto su chi vuole ancora darsi da fare e sentirsi utile, anzi indispensabile per gli altri, il volontariato è la risposta.

Il Volontariato ti aiuta a vivere bene un periodo di cambiamento del pensionamento.

Alex e Giovanna: psicoterapeuta in pensione da seguire come esempio di benessere

Un Baluardo Contro La Solitudine

Lo psicologo Giacomo Comincioli lo spiega così: <<Il lavoro non é solo fonte di guadagno, ma senza che ce se ne renda conto, é anche la fonte e l’origine di tante altre cose. Ad esempio ci dà un ruolo sociale riconosciuto dagli altri, ma anche un sentimento di identità personale; tramite il lavoro si acquisisce poi una rete di rapporti interpersonali, che non solo rappresenta un baluardo contro la solitudine, ma conferisce sicurezza.>>

E continua dicendo <<andare i pensione è una partenza non facile. E’ un grosso cambiamento nella vita di una persona; perché passi da avere le giornate scandite da ritmi e orari fissi a non avere più orari prestabiliti e le giornate vengono lasciate alla creatività di ognuno. E se una persona non riesce a gestire positivamente la grande disponibilità di tempo a disposizione e non trova interessi o attività che riempiano le sue giornate, ecco allora che possono subentrare senso di inadeguatezza, frustrazione, perdita di autostima, stress, depressione… il che significa che influirebbe, a livello fisico, aumentando il rischio di contrarre malattie cardiovascolari.>>

Devi Trovare Una Nuova Missione Nella Tua Vita

Un articolo dell’Ospedale Privato Maria Lucia afferma che la depressione è pericolosa e subentra quando vai in pensione. E’ <<detta anche depressione senile. E’ un fenomeno in crescita che colpisce un numero sempre maggiore di utenti. L’aumento del numero di chi ha più di 60 anni affetti da depressione è legato a diversi fattori.>>

Una delle cause dello sviluppo della depressione quando sei in pensione è la solitudine. Solitudine che può essere reale (per chi vive da solo/a) oppure percepita (se non hai amicizie o relazioni importanti).

Potresti dunque vivere il pensionamento come evento stressante. <<Può essere un fattore di rischio da tenere in considerazione per determinare l’insorgenza di un disturbo depressivo, visto che è un momento delicato della vita, durante il quale si perde un ruolo sociale lavorativo.>>

E’ per questo che il Volontariato può aiutarti a trovare nuove relazioni, nuove amicizie e farti sentire ancora importante all’interno della società.

Supera La Depressione Con Il Volontariato

Cosa fare quindi per vivere al meglio questa nuova fase della vita? Lo stesso psicologo ci dà la risposta. Lui aggiunge idee su come vivere meglio questa nuova fase della vita: <<Per godersi questa seconda parte di vita non bisogna cadere vittime della solitudine e del pensiero negativo…Per superare il senso di solitudine bisogna attivarsi, anche dedicandosi al volontariato.”

Come dicevamo prima si sono svolti diversi studi i cui risultati dicono che, oltre una corretta alimentazione ed esercizio fisico, uno stile di vita sano richiede anche solidarietà e altruismo.

Il Volontariato Allunga La Vita

L’American Journal of Preventive ha spiegato che

il volontariato può migliorare la salute delle persone e aiutare a vivere più a lungo.

In un’indagine svolta su 130mila persone over 60 seguite per 4 anni, i ricercatori hanno scoperto che chi dedicava parte del proprio tempo ad aiutare gli altri (almeno due ore a settimana) otteneva punteggi superiori in molti dei 34 parametri indicativi del benessere psico-fisico. Il che, in linea generale, significa che <<i volontari vivevano più a lungo, erano fisicamente più in forma, più ottimisti e più socievoli rispetto a chi non era impegnato attivamente nella solidarietà>>.

Il Volontariato è la Soluzione a Livello Fisico ed Emozionale

E la Carnegie Mellon University ci conferma tale affermazione.

“Il volontariato è la soluzione”, visto che le scoperte includono benefici a livello emotivo, mentale e fisico. Grazie alla ricerca fatta sugli effetti positivi del volontariato sappiamo che contrasta l’ipertensione nei “non più giovani”, principale causa di morte e una delle principali responsabili delle malattie cardiovascolari. <<Abbiamo voluto capire se fare volontariato può effettivamente ridurre il rischio di problemi cardiovascolari. E i risultati ci confermano che negli adulti più anziani è un’attività che aiuta a rimanere in buona salute>>, afferma Rodlescia Sneed, autrice dello studio.

4 Ore Alla Settimana Per Il Tuo Benessere

L’indagine è stata condotta su 1.164 adulti di età compresa tra 51 e 91 anni nel 2006 e poi ancora nel 2010, considerando come indicatore anche la loro pressione arteriosa. I risultati hanno mostrato che il 40 per cento di coloro che, dopo il 2006, hanno fatto almeno duecento ore di volontariato all’anno – circa quattro ore a settimana – non presentavano fenomeni di ipertensione rispetto a coloro che non avevano fatto volontariato.

<<Dato che le persone anziane subiscono transizioni sociali come il pensionamento, il lutto e la partenza dei figli da casa, restano con minori opportunità di interazione sociale>> – continua Sneed.

Partecipare ad attività di volontariato può offrire connessioni sociali che non potrebbero avvenire altrimenti.

Il volontariato è quindi un’ottima attività per la salute fisica delle persone in età da pensionamento, perché le incoraggia a rimanere attivi e a trascorrere più tempo fuori casa>>.

Quindi se fai bene agli altri finisci per fare del bene anche a te stesso o te stessa, migliorando la tua salute e la qualità della tua vita>>.

Cristian e Lino, durante le attività ad Altravoce

Quindi, “Il volontariato migliora la vita di tutti”

E le ricerche ce lo confermano. A cominciare dalla diminuzione dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari negli adolescenti (diminuzione di peso e del colesterolo) pubblicata su JAMA Pediatrics nel 2013 (rivista dell’American Medical Association) dal titolo “Effect of Volunteering on Risk Factors for Cardiovascular Disease in Adolescents”, fino all’indagine della Washington University di Saint Louis (Stati Uniti) che ha scoperto che i volontari hanno migliori parametri sia fisici che psicologici rispetto a chi non fa volontariato.

Un Altro Studio Lo Conferma: Meno Malanni e Più Salute

E in un’altra indagine, il ricercatore americano Eric Kim spiega che ha introdotto una nuova voce, quella del volontariato, alla lista di buone prassi che i medici raccomandano a tutti i pazienti. Insieme a Sara Konrath, direttore dell’Interdisciplinary Program on Empathy and Altruism Research della Lilly Family School of Philanthropy di Indianapolis, hanno studiato 7.168 americani con un’età media di cinquanta anni.

I due studiosi hanno scoperto che, in un periodo di due anni e più, quelli che facevano volontariato erano meno propensi a prendere raffreddori e a soffrire di colesterolo o di disturbi alla prostata. In più hanno provato che tali volontari hanno trascorso meno notti in ospedale, precisamente il 38 per cento in meno. <<Ciò dimostra che i volontari godono di diverse condizioni di salute rispetto ai non volontari>> – osserva Konrath. <<Ciò significa che prendersi cura degli altri, aiuta anche a prendersi cura di se stessi>>.

Infine Kim e Konrath lanciano un appello ai medici. <<Dovrebbero raccontare alle persone i benefici delle attività sociali sulla salute, incluso il volontariato. Di sicuro la motivazione è fondamentale. Il volontariato lo si fa anzitutto con il cuore e poi con la testa. Per questo motivo, senza le ragioni del cuore gli effetti benefici del volontariato sul corpo e sulla mente sarebbero annullati. Ma i medici non devono esimersi dal dispensare tale suggerimento, perché sarebbe irresponsabile aspettare un’altra decade per scoprire esattamente cosa accade al fisico e alla tua mente quando fai del bene>>.

In quanto esseri umani siamo creature sociali per natura. <<Forse è per questo che le nostre menti e i nostri corpi vengono premiati quando concediamo del tempo agli altri. I nostri risultati mostrano che il volontariato tra gli anziani non solo fa bene alla comunità, ma arricchisce la nostra vita rafforzando i legami con gli altri, aiutandoci ad avere uno scopo, migliorando il benessere e proteggendoci dalla solitudine, dalla depressione e dalla disperazione>>, ha confermato Eric S. Kim del Dipartimento di Scienze sociali e comportamentali dell’Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, a capo dello studio.

Katherin Sanchez e Fabio Dalceri – Altravoce ETS Onlus

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