Scuola Inclusiva. Nuova legge in arrivo per i docenti

A poche settimane dall’inizio di un nuovo anno scolastico, emerge ancora una volta – in modo vivo – la problematica legata alla formazione dei docenti – in ambito pedagogico – per una scuola più Inclusiva.

Quante volte ti è capitato di ritrovarti a gestire una classe con un bambino/ragazzo con disabilità grave e magari non sai cosa fare e in che modo includerlo?

Questo è un problema comune a molti altri insegnanti, oltre a te. E nonostante la formazione accademica conseguita ti ritrovi ad essere poco preparata/preparato in materia strategica, oltre che pedagogica.

Senza una preparazione per includere bambini disabili nella classe

Il mondo della disabilità è complesso. Proprio per questo necessita di professionisti formati che sappiano come relazionarsi con i bambini disabili.

A scuola purtroppo spesso non è così: sono sempre di più gli insegnanti che si trovano ad avere a che fare con alunni disabili, senza una preparazione adeguata. 

Diventa quindi necessaria una formazione più mirata in ambito strategico: cosa puoi fare?

La Legge 79/22 per una scuola Inclusiva

A tal proposito, la recente Legge 79/22 che il 29 giugno scorso ha convertito il Decreto Legge 36/22 (Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR) – e in particolare l’articolo 44 della norma (Formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie) – sottolinea la volontà di una scuola inclusiva capace di corrispondere ai bisogni delle persone con disabilità e con problemi di apprendimento.

Il decreto prevede l’obbligo di formazione iniziale dei docenti. Attraverso il conseguimento di 60 Crediti Formativi Universitari. Da conseguire subito dopo la laurea. Solo una piccola parte (10 Crediti Formativi) è dedicata però allo studio di pedagogia e della didattica speciale.

Il rischio così è che la formazione risulti povera e insignificante.

SIPes e FISH dalla parte dei soggetti fragili

La SIPeS (Società Italiana di Pedagogia Speciale) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) esprimono la loro preoccupazione: il rischio è che l’inclusione – soprattutto nelle scuole superiori secondarie – continui ad essere problematica.

Sempre più frequentemente ciò che accade è che, per sopperire alla scarsa formazione in materia degli insegnanti, vi sia un notevole incremento nella richiesta delle ore di sostegno. Poiché senza di esse gli alunni e le alunne con disabilità rischierebbero di rimanere abbandonati a sé stessi.

Inoltre, va sottolineato che sempre più spesso il “sistema scuola” nomina insegnanti di sostegno “privi di specializzazione necessaria per la specifica disabilità”. Dimenticando di formare gli insegnanti di sostegno stessi. 

Il Consiglio di Stato si pronuncia a favore della specializzazione degli Insegnanti

A tal proposito, molti Giudici si sono già pronunciati sull’importanza della specializzazione degli insegnanti di sostegno.

Ne è un esempio la Sentenza 5851/18 del Consiglio di Stato, che ha stabilito che

«Il docente di sostegno deve possedere le conoscenze specifiche che consentano l’efficace ed ottimale espletamento della sua funzione, proprio con riferimento all’handicap di fronte al quale egli si trova ad operare».

Senza l’adeguata formazione. La figura dell’insegnante di sostegno rischia di ridursi ad una mera ed inutile presenza. In quanto non idonea a favorire l’integrazione e l’inserimento del bambino o ragazzo disabile nel contesto scolastico.

Naturalmente tutte queste mancanze non favoriscono l’inclusione scolastica dei bambini con difficoltà. Per questo motivo le associazioni dedicate chiedono che: una parte più consistente di quei Crediti siano dedicati alla pedagogia e alla didattica speciale.

Altravoce a fianco degli Insegnanti. Lavoro di rete

Qui ad Altravoce sappiamo bene che la scuola riveste un momento importante per la crescita verso l’autonomia dei nostri ragazzi con disabilità.

Crediamo molto nella collaborazione e nel lavoro di rete. Con tutti i servizi che gravitano intorno alla vita del bambino con disabilità. E per questo ci piace condividere le nostre conoscenze in ambito pedagogico.

Formati sul Metodo Esagramma e sull’Analisi Applicata del Comportamento (ABA), offriamo percorsi formativi ai docenti per aiutarli a vivere la didattica in modo Inclusivo e abbassando lo stress. Fornendo strategie uniche ed efficaci.

E tu, ti stai formando per una didattica più inclusiva?