Comportamento Problema: Come Riconoscerlo e Gestirlo?
In che situazioni le azioni di tuo figlio può essere considerato un “comportamento problema”? In quali circostanze il suo vivace spirito e la sua energia positiva sono salutari, e quando invece il suo comportamento richiede un’attenzione particolare?
Ad Altravoce durante il Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, dedicato a bambini, ragazzi e adulti con disabilità di qualsiasi genere – autismo, disabilità intellettiva, sindromi genetiche – spesso ci ritroviamo a gestire comportamenti che alcuni definirebbero come comportamenti problematici.
Innanzitutto è bene distinguere tra chi ha delle fragilità, chi mette in atto comportamenti connessi allo specifico stadio dello sviluppo, e della disabilità, e chi presenta un comportamento da gestire con uno specialista (pedagogista, educatore…)
Prima capiamo il significato della parola comportamento.
Il Comportamento è…
Il modo in cui una persona interagisce con lo spazio circostante è definito come comportamento. Per cui ogni parola, azione e reazione che manifestiamo caratterizza il nostro comportamento, ovvero il modo di rispondere alle sollecitazioni ambientali, fisiche e relazionali.
I nostri comportamenti hanno diverse funzioni tra cui: comunicare, rispondere ad un bisogno, evitare situazioni, realizzare desideri e raggiungere obiettivi.
Dunque tutti i comportamenti sono orientati all’adattamento, alla comunicazione e al soddisfacimento di bisogni di varia natura tra cui primari, di contatto e di riconoscimento.
Comportamenti Problema
Quando un comportamento è disadattivo, ostacola l’apprendimento, impedisce lo sviluppo di nuove competenze, interferisce con il mantenimento delle capacità acquisite, pone pericoli per sé e per gli altri. E intralcia lo svolgimento delle normali attività quotidiane, allora può essere definito come un comportamento problematico.
Questo tipo di comportamento rappresenta un ostacolo allo sviluppo funzionale e all’apprendimento del bambino. Poiché causano un eccessivo sovraccarico psico-fisico e sono spesso associati a stati di ansia, tensione, paura e disagio.
I comportamenti problematici consistono in reazioni emotive esagerate rispetto a determinate situazioni, come crisi di rabbia per piccole frustrazioni, opposizione sistematica alle richieste degli adulti o rigidità di abitudini e rituali.
È importante ricordare che i comportamenti problematici sono stati appresi grazie alle conseguenze positive o ai vantaggi che hanno portato. In definitiva, tutti i comportamenti, inclusi quelli problematici, hanno uno scopo, comunicano qualcosa e rappresentano una modalità di adattamento, anche se disfunzionale (Pontis, 2018).
Come Inizia?
Il comportamento problema può avere svariate funzioni come ad esempio l’ottenimento di qualcosa, attenzioni. Oppure l’evitamento di attività, come un compito. Ma anche la soddisfazione di un bisogno o la comunicazione di un disagio.
Questa funzione è strettamente correlata alla situazione in cui il comportamento si mette in atto. Può essere una manifestazione complessa e varia di azioni come la fuga, il lancio di oggetti, l’aggressione verso gli altri, l’autolesionismo, tra le altre.
Ci sono diversi fattori di rischio che possono fare insorgere comportamenti problematici, tra cui:
- Problemi di linguaggio
- Limitate abilità comunicative
- Difficoltà di apprendimento
- Scarso repertorio comportamentale
Da un punto di vista psicologico, si sa che un comportamento che viene premiato con conseguenze positive ha maggiori probabilità di essere ripetuto. Al contrario, un comportamento che riceve una risposta sgradevole o che non riceve risposta ha meno probabilità di essere ripetuto.
Analisi Funzionale e Interventi Specifici
L’effetto che il comportamento di un bambino ha sull’ambiente circostante deve essere considerato prima di definirlo come un problema. Per capire il significato e lo scopo di un comportamento problematico, è necessario osservarlo attentamente e registrare il contesto in cui si è verificato, insieme alle informazioni fornite dalle figure di riferimento. Dopo l’analisi funzionale, possono essere progettati interventi specifici per estinguere il comportamento problematico o sostituirlo con uno più funzionale all’adattamento. (Brezis, 1986)
In sintesi, l’osservazione attenta e l’analisi funzionale del comportamento possono servire per creare un’intervento specifico finalizzato all’apprendimento e al rafforzamento di tecniche più funzionali. Ma è fondamentale considerare anche il significato che quel comportamento ha per il bambino o la bambina e quali bisogni profondi soddisfa.
La Possibilità di Vivere Esperienze Positive ad Altravoce
Un passo alla volta un ragazzo che prima aveva un comportamento di tipo problematico può diventare una Persona con qualche difficoltà nella relazione, ma con molte più possibilità di vivere esperienze positive in mezzo agli altri.
E questo è il cambiamento che intendiamo ottenere ad Altravoce, far sperimentare, a questi ragazzi. Vogliamo delle esperienze positive di convivenza in cui riescano ad adattarsi, ad inserirsi, anche se non come leader e anche se non in modo perfetto, all’interno di un qualche contesto sociale. La musica, la scuola, gli amici, lo sport e ovviamente anche la famiglia.