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Il trionfo di Gael: superare le barriere dell’autismo con il karate

Oggi vi voglio parlare di una storia di inclusione. Il trionfo di Gael, un bambino autistico che grazie al karate è riuscito a superare le barriere dell’autismo, aprendo di fatto nuove porte.

Nel pittoresco paese di Rescaldina, un bambino di otto anni sta facendo parlare di sé per il suo eccezionale percorso nel mondo dello sport nonostante le sfide che affronta a causa di una grave forma di autismo.

Gael Sebastian, nato in Colombia e trasferito a Rescaldina con la sua famiglia nel 2022, ha dimostrato che la passione e la determinazione possono abbattere ogni ostacolo.

Frequenta il secondo anno delle elementari presso la scuola Manzoni di Rescaldina e dedica il suo tempo libero a praticare il karate con il rinomato “Team Pantere Rescaldina”.

Nonostante le difficoltà, Gael si allena con impegno e riesce a superare le barriere dell’autismo: raggiunge infatti risultati straordinari. Ogni mercoledì, nella palestra di via Roma, Gael lavora duramente sotto la guida esperta di Mary Amato, insegnante di karate ed educatrice sportiva. Grazie al suo amore e alle sue competenze, Gael ha compiuto progressi significativi che lo hanno portato a lasciare la cintura bianca di karate per indossare con orgoglio quella gialla, nota come Kiiro obi in giapponese, che rappresenta il 5º kyu (go kyu).

Superare le barriere con lo sport

Lo sport svolge un ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo fisico, psicologico e sociale di ogni individuo. Per le persone con disabilità, in particolare, rappresenta un’opportunità di crescita e formazione che contribuisce al raggiungimento di un benessere interiore significativo.

L’integrazione di discipline sportive nella vita quotidiana è estremamente vantaggiosa sia dal punto di vista fisico che psicologico. La pratica sportiva aiuta, infatti, a riconquistare l’autonomia, favorisce l’inclusione sociale e facilita il recupero della mobilità. Queste attività non solo rafforzano l’autostima, ma hanno anche un valore riabilitativo. I benefici fisici e psicologici dello sport per le persone con disabilità sono molteplici.

L’attività sportiva consente di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo, riconoscendo le proprie potenzialità e riscoprendo la propria dignità come individuo e membro della società. Praticamente, superare le barriere autoimposte o messe da altri.

Per le persone disabili, la pratica regolare dello sport comporta diversi vantaggi:

  • Miglioramento delle qualità fisiche;
  • Potenziamento degli aspetti cognitivi e psicologici;
  • Sviluppo delle competenze socio-relazionali.

I benefici dello sport

Lo sport permette alle persone con disabilità di trarre numerosi benefici per il corpo, l’equilibrio, l’umore e la mente.

La pratica sportiva aiuta le persone con disabilità a sviluppare un miglior equilibrio e a potenziare la muscolatura. Attraverso il movimento, migliora la resistenza, la velocità e la forza, oltre a favorire la riduzione della frequenza cardiaca e a ottimizzare il ritmo respiratorio.

Grazie allo sport, una persona disabile può imparare a muoversi correttamente nello spazio, migliorando le abilità di organizzazione spazio-temporali e raggiungendo un elevato grado di autonomia motoria.

Per quanto riguarda l’aspetto psicologico, l’attività motoria stimola la produzione di endorfine, sostanze chimiche che influenzano positivamente l’umore e la regolazione del sonno. Pertanto, la pratica sportiva contribuisce a ridurre l’ansia, lo stress e il nervosismo, migliorando il benessere emotivo complessivo. Inoltre, l’attività fisica aiuta a sviluppare sicurezza e autostima, ripristinando la fiducia nelle proprie capacità.

Inoltre, lo sport svolge un ruolo cruciale nell’inclusione sociale delle persone con disabilità. All’interno dell’ambiente sportivo, si instaurano molteplici e variegate interazioni: dall’allenatore ai compagni di squadra, passando per gli avversari.

Questa vasta gamma di relazioni consente ai soggetti di sperimentare emozioni diverse, gestire eventuali conflitti relazionali e apprendere il modo corretto di interagire con gli altri.

Le relazioni nell’ambito sportivo favoriscono la comprensione dei ruoli e degli obiettivi, contribuendo alla costruzione dell’identità personale. Infine, lo sport aiuta a consolidare valori come il rispetto delle regole, il rispetto degli altri, l’impegno nel colpire gli obiettivi, la puntualità e la lealtà.

La conquista della cintura gialla

L’esame per ottenere la cintura gialla si è svolto domenica 28 maggio, suscitando grande emozione tra il pubblico presente.

La madre di Gael, Alejandra, racconta che suo figlio ha una forma di autismo di terzo livello, che lo ha reso inizialmente incapace di comunicare verbalmente. Tuttavia, grazie all’aiuto di molte persone e all’assistenza di un’insegnante di sostegno a scuola, Gael sta iniziando a pronunciare le sue prime parole e a relazionarsi con gli altri.

Gael è stato calorosamente accolto nel Team Pantere, che gli ha aperto le porte senza esitazioni. La madre di Gael non può che ringraziare di cuore Mary Amato, che si è dedicata interamente al suo insegnamento, offrendo anche lezioni private per affrontare sia gli aspetti motori che quelli comunicativi dell’autismo.

La domenica dell’esame, Gael ha superato con successo la prova di fronte a un pubblico entusiasta.

Alejandra si considerava scettica riguardo a questa possibilità, ma oggi è piena di gioia per i numerosi applausi che suo figlio ha ricevuto e per la sua felicità contagiosa.

Sport accessibile a tutti

Tra i presenti ad applaudire Gael c’era anche l’assessore allo sport del Comune di Rescaldina, Gianluca Crugnola.

L’assessore ha introdotto il progetto di karate nella scuola materna e nelle due primarie del paese, con lezioni tenute proprio da Mary Amato.

Crugnola afferma che l’esame di Gael rappresenta un esempio concreto del fatto che lo sport è e deve essere accessibile a tutti. Sottolinea l’importanza di queste attività non solo dal punto di vista sportivo, ma anche socio-culturale, sottolineando che devono essere sostenute e valorizzate.

Apriamo nuove porte all’inclusione

La storia di Gael è un meraviglioso esempio di inclusione che tutti i bambini con disabilità dovrebbero avere la possibilità di vivere.

Questo racconto dimostra che la passione, la determinazione e l’inclusione possono aprire porte prima ritenute impossibili da varcare.

Lo sport rappresenta un mezzo potentissimo per promuovere il benessere fisico e psicologico delle persone con disabilità. Contribuisce alla loro inclusione sociale e consentendo loro di esprimere appieno il proprio potenziale.

Tutti, indipendentemente dalle proprie abilità, possono praticare uno sport. Le arti marziali, in particolare, stimolano la parte cognitiva e migliorano il coordinamento motorio.

La sfida di Altravoce

Anche ad Altravoce ci concentriamo sul tema della disabilità e sul coraggio quotidiano che queste persone devono usare per affrontare la vita.

In particolare, offriamo loro l’opportunità di avvicinarsi alla musica, che, come lo sport, rappresenta un elemento essenziale e, soprattutto, una passione e un sogno da realizzare.

Sebbene la musica sia il mezzo utilizzato anziché lo sport, il concetto fondamentale rimane lo stesso. Diamo a ciascuno la possibilità di esprimersi appieno, trattandoli con normalità e fornendo percorsi personalizzati che puntano a obiettivi ambiziosi.

Con il Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, la musica diventa un potente strumento di crescita e inclusione. I bambini e i ragazzi con disabilità sono incoraggiati a scoprire e sviluppare le proprie abilità musicali, creando un ambiente in cui possano sentirsi valorizzati e supportati nel loro percorso.

Altravoce si impegna a superare le barriere e le limitazioni, permettendo a ognuno di mostrare il proprio talento e di raggiungere risultati straordinari. Ogni nota, ogni melodia diventa un’opportunità di esprimere se stessi e di superare le sfide con determinazione e fiducia.

Sporcatevi le mani
Silvia Patroni Altravoce

Dott.ssa Silvia Patroni

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