Comunicazione Inclusiva: Come Comunicare Con chi ha una Disabilità
Cos’è la comunicazione inclusiva?
Devi sapere che in alcuni casi, le persone con disabilità sensoriali possono sviluppare aspettative negative riguardo alla comunicazione con individui che non conoscono bene. Questo deriva dalla frustrazione precedente di non essere stati compresi adeguatamente o di aver sperimentato una comunicazione per loro troppo dura e aggressiva.
Tali aspettative negative possono indurre la persona con disabilità a ridurre le interazioni con nuovi interlocutori per evitare di vivere ulteriori situazioni frustranti.
Superare Dubbi e Pregiudizi per una Comunicazione Senza Barriere
Per chi non ha avuto esperienze dirette con persone disabili, è comprensibile avere dei dubbi su come interagire con loro. La paura di dire qualcosa di inappropriato o offensivo può essere una barriera. Alcune persone temono anche di commettere errori quando cercano di offrire aiuto o assistenza.
Tuttavia, è importante capire che stabilire un rapporto con una persona che ha una disabilità fisica e/o mentale non dovrebbe essere diverso rispetto all’interazione con chiunque altro. Se ti stai chiedendo come interagire con le persone disabili, continuiamo a esplorare alcuni consigli pratici.
5 Suggerimenti per Favorire la Comunicazione Inclusiva
Ecco una lista di 10 consigli pratici per favorire una comunicazione efficace con persone con disabilità:
- Riconosci l’Individuo: Prima di tutto, ricorda che la persona con disabilità è innanzitutto un individuo con interessi, gusti personali e conoscenze con cui puoi conversare.
- Valorizza le Capacità: Evita di concentrarti solo sulle limitazioni della persona. Considera invece le sue abilità e basa la comunicazione su di esse.
- Tratta con Normalità: Interagisci con la persona con disabilità come faresti con chiunque della sua età. Evita di infantilizzarla, specialmente se è più anziana.
- Non Sostituirti: Se la persona ha difficoltà comunicative, non rispondere al suo posto. Trova modi alternativi per aiutarla a esprimersi, come l’utilizzo di simboli o la Lingua dei Segni.
- Comunica Direttamente: Parla direttamente con la persona con disabilità e non rivolgerti solo al suo accompagnatore, se presente. Coinvolgi l’accompagnatore solo quando necessario per agevolare la comunicazione.
La Comunicazione non Verbale
La comunicazione non verbale abbraccia una diversificata serie di elementi, inclusi gesti, espressioni del viso, modulazioni della voce (come ritmo, tono e cadenza), insieme a concetti quali la prossemica (cioè la gestione degli spazi e le posizioni del corpo assunte), l’abbigliamento e altri fattori che trascendono il linguaggio verbale tradizionale utilizzato nella comunicazione.
Le lingue dei segni rappresentano sistemi linguistici in cui il significato viene trasmesso attraverso segni manuali, espressioni facciali e gesti corporei codificati. Queste lingue sono principalmente utilizzate dalle comunità di persone sorde a cui appartengono. Si tratta di una modalità comunicativa che include elementi verbali, ossia i segni manuali, ma anche elementi non verbali come le espressioni del viso e i movimenti del corpo. Questa caratteristica è condivisa con le lingue parlate.
Nel 2017, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha istituito il 23 settembre di ogni anno come la Giornata internazionale delle lingue dei segni.
Ricerche condotte utilizzando una varietà di metodi di neuroimaging e una recente meta-analisi hanno confermato che il linguaggio dei segni è processato dalle stesse reti cerebrali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio parlato. Questo sottolinea ulteriormente l’equivalenza e l’importanza delle lingue dei segni come mezzi di comunicazione altamente sofisticati e significativi.
La Comunicazione Universale della Musica
Nel contesto di Altravoce la comunicazione inclusiva passa attraverso la musica. Qui genitori e ragazzi trovano un rifugio accogliente, un luogo che risponde alle loro esigenze. Molte famiglie condividono il sentimento di esclusione provocato dalle gravi disabilità dei loro figli, spesso causando una percezione di abbandono da parte delle istituzioni. Il risultato è che i servizi di supporto sono sporadici e frammentati, e nel tempo, i genitori si sentono sempre più isolati. Al contrario, presso AltraVoce, poniamo l’accento sulla valorizzazione delle famiglie e instilliamo fiducia attraverso azioni concrete e tempestive. Questo approccio ha dimostrato di ottenere notevoli risultati, poiché manteniamo solide relazioni con le famiglie, rimanendo in contatto e agendo in modo collaborativo.
Il nostro obiettivo è creare un ponte tra le famiglie e i servizi del territorio, offrendo una visione clinica e sociale chiara. Ciò migliora l’efficacia degli interventi successivi.
Proponiamo un “universo di servizi” che combina la Musico Terapia Orchestrale, un servizio di base, con percorsi clinici forniti da Altravoce. L’unione di questi percorsi clinici, educativi e riabilitativi produce risultati visibili a breve termine. La chiave è agire senza indugio, beneficiando sia i figli con disabilità e i loro genitori, sia gli operatori coinvolti. Questo approccio non solo mira ad “espandere il servizio” ma a promuovere la crescita dei beneficiari finali su basi metodologiche e scientifiche solide.