25 maggio 2014 – L’Orchestra a Gruppi Riuniti di Altravoce ed Esagramma
Estratto del discorso di introduttivo al concerto, a cura di Fabio Dalceri – presidente Altravoce Onlus:
“Era settembre, ormai di una decina di anni fa. Stavo passeggiando per una trafficata via di Milano, via Bartolini, quando sentii della musica provenire dalla finestra di un edificio. Era musica difficile, raffinata, complessa, piena di voci. Sembravano prove di un orchestra. Rivolgendomi ad un amico esclamai: “Però, questi qui, si che suonano!”. E’ strano ricordarselo. Forse perché a volte, nella vita, capitano episodi che conservi come tessere di puzzle anche se non sai che fanno parte del tuo disegno.
Qualche anno più tardi, infatti fui invitato da un amico alle prove di un’orchestra fuori dal comune. Ed era proprio in quel luogo. Lui mi anticipò che l’ensemble era particolare, ma non immaginavo minimamente quello che le mie orecchie avrebbero potuto sentire e quello che i miei occhi avrebbero potuto vedere. Dentro quella sala orchestra c’era della musica vera c’era un feeling che forse solo i jazzisti sanno trovare, suonata da persone che non volevano dimostrare al mondo quanto fossero bravi, o lasciati in quel luogo per un semplice intrattenimento. Erano li concentrati sul pezzo come diciamo noi. Si vivevano profondamente quel momento così umano che inizialmente mi lasciò un po’ confuso. Mi avevano dato qualcosa e di più di una normale orchestra. Era lontano da tutti gli stereotipi a cui ero abituato. Ebbene quella era l’Orchestra Esagramma e tutto è nato da li.
Quando raccontiamo del nostro lavoro a qualcuno, dell’inserimento di persone speciali in piccoli gruppi orchestra, di possibilità, di stravolgimento del limite anche solo per pochi istanti anche solo per un intera sinfonia, di interventi, strumenti e concerti importanti, di sguardi, momenti difficili, momenti straordinari, e perché no, di piccole prospettive di vita, chi ci sente parlare non riesce a comprendere bene: “Cos’è che fate voi?” e li capisco ero nella loro stessa situazione.
Quello che ascolterete oggi sarà il compimento di un percorso durato tre anni e sono sicuro che non sarete gli stessi quando uscirete da qui. E’ successo anche a me.”