La musica classica favorisce la concentrazione
Come ben saprai, la MusicoTerapia Orchestrale a metodo Esagramma ha superato i canoni delle altre tecniche musicoterapiche: a dimostrazione di questo, i dati raccolti nei vari centri satellite italiani ed europei e le migliaia di persone disabili aiutate dagli anni settanta ad oggi, confermano l’importanza di un modello strutturalmente complesso e con un progetto di vita, mancante negli approcci non-Esagramma. La MusicoTerapia Orchestrale nasce dalla musica classica, poiché ricca di occasioni per focalizzare la concentrazione. Ricca di occasioni per crescere.
Musica classica per favorire l’abilità
A ben vedere, la musica definita come “classica” non è di grande interesse della cittadinanza e dunque anche da un punto di vista educativo – ovvero di abitudine all’ascolto – la maggior parte delle persone non è abituata ad ascoltarla. Erroneamente, viene considerata troppo di nicchia e poco interessante. Tuttavia, ha importanti effetti sulla psiche di tutti noi, sia nell’ambito della disabilità sia per persone senza disabilità: la musica classica favorisce la concentrazione.
Nel nostro campo avremmo centinaia di esempi di come la musica classica – se fatta in un certo modo – possa essere d’aiuto alle persone ma andiamo sul semplice: La Repubblica nel 2016 ha pubblicato un articolo che riportava uno studio condotto dall’Imperial College di Londra. Al contrario di altri generi – l’ascolto di musica classica favorisce l’abilità nelle situazioni in cui è richiesta concentrazione, fino ad arrivare a rendere molto più accessibile lo stato di Flow; dai giochi da tavolo a situazioni più importanti come le sessioni musicoterapiche per chi ha una fragilità, la musica classica ha questi effetti non perché sia magica, ma perché con i continui “cambi di scena (musicali)” permette la concentrazione.
Lo studio dell’Imperial College
Nello studio dell’Imperial College di Londra i ricercatori hanno messo a disposizione dei soggetti una versione dell’”Allegro Chirurgo”, mettendo loro delle cuffie in cui passavano alternativamente la “Sonata per due pianoforti” di Mozart, il rumore di fondo di una sala operatoria e la canzone Thunderstruck degli AC/DC. I ricercatori hanno poi misurato il tempo impiegato per risolvere l’enigma e il numero di errori commessi. Il risultato è stato una media di 36 errori mentre in cuffia sentivano gli AC/DC e di 28 durante l’ascolto di Mozart.
In aiuto a chi ha crisi epilettiche
A parte questo esempio di “costume”, ci sono innumerevoli testimonianze della funzionalità positiva della musica classica sull’essere umano, sia neurotipico che disabile: dalla Kaohsiung Medical University, che ha confermato quanto la musica classica possa ridurre le crisi epilettiche, fino ad arrivare alla Medicina Tradizionale Cinese, che definisce la musica come un vero e proprio strumento curativo, sin dall’antichità.
Parlando per esperienza personale, vedo che quando mi appresto a iniziare qualche attività se la affianco all’ascolto di musica classica (nel mio caso Wagner, Haydn, Mozart e Dvorak soprattutto), le mie capacità di concentrazione aumentano sensibilmente – e riesco a sopprimere le varie distrazioni che si possono presentare durante l’esecuzione di una data attività. Durante la stesura di questo articolo, per esempio, mi sto ascoltando l’Ouverture del Tannhäuser di Wagner e la IX Sinfonia di Dvorak (te le consiglio!).
Musica classica e disabilità
A proposito di disabilità, naturalmente per la professione che svolgo sono immerso continuamente in un mare di musica classica – e vedo gli effetti fortemente positivi sugli allievi di Altravoce.
Possiamo dire che tutti i “nostri” bambini, ragazzi e adulti, in un modo o nell’altro, entrano con uno stato d’animo che viene gradualmente ma radicalmente cambiato dall’ascolto e dall’esecuzione di brani classici.
Ovvio che non avvengono miracoli, ma in certi contesti un semplice cambio di umore e/o atteggiamento è una conquista paragonabile alla vittoria di un Mondiale.
Proprio perché questa musica viene percepita come “elitaria” da gran parte delle persone non disabili,
i soggetti con disabilità hanno possibilità molto ridotte di fruirne in maniera continuativa fuori dal contesto di MusicoTerapia Orchestrale, rinunciando inconsapevolmente ai benefici che essa porta.
La musica classica per persone disabili in Valle Camonica
Questo è il motivo per cui un Centro di Musica Inclusiva e MusicoTerapiaOrchestrale come Altravoce risulta fondamentale in situazioni di disagio. La musica porta una cultura che normalmente non viene frequentata, anche se considerata utile e/o importante per la terapia e la riabilitazione di chi ha dei deficit.
La mia esperienza è che la musica da sola non può fare molto dal punto di vista clinico, ma certamente svolge un ruolo fondamentale se usata come mezzo, supportata da strategie valide di più operatori, come psicologi, pedagogisti ed educatori.
Il fatto di far parte di un gruppo, cosa che tanti allievi purtroppo sperimentano raramente – soprattutto se affetti da disabilità mentale grave – porta ad assegnare alla pratica musicale una funzione sociale e di inclusione unica, che amplifica gli effetti della musica stessa sulla persona disabile.